Uccise l’inquilina per gli affitti arretrati Pena dimezzata
Condanna dimezzata in appello per Natale Lo Verde, il 51enne sotto processo per l’omicidio dell’affittuaria della cognata alla quale era andato a portare i soldi di alcune mensilità arretrate. Sedici anni di reclusione sono stati inflitti all’uomo dalla prima Corte d’assise d’appello, che ha così riformato la sentenza con la quale il gup capitolino aveva inflitto a Lo Verde trent’anni di carcere per omicidio volontario pluriaggravato.
La riduzione della condanna è motivata con l’esclusione delle aggravanti dei futili motivi e della crudeltà, riconosciute invece nel precedente giudizio. Era il 21 settembre 2016 quando Daniela Balilla, 66 anni, fu trovata morta nella sua abitazione di via delle Vigne, alla Magliana. Aveva i pantaloni elastici di una tuta stretti attorno al collo, e indossava pigiama e vestaglia. A dare l’allarme fu il figlio che,
rientrato in casa, trovò la madre riversa sul pavimento. Era già morta. Il giorno successivo gli agenti della Squadra mobile fermarono Lo Verde, cognato di un’affittuaria con la quale la vittima aveva un contenzioso per il pagamento di mensilità arretrate. L’uomo, affetto da ludopatia, confessò di essere l’autore dell’aggressione. «L’ho spinta e ha sbattuto la testa», si sarebbe giustificato. Raccontò di essere andato a portare i soldi degli affitti arretrati della cognata, ma che era improvvisamente scoppiata una discussione con la padrona di casa e durante l’alterco aveva spinto quest’ultima che era caduta. Lo strangolamento, e un asciugamano lasciato sul volto della donna, dovevano servire a simulare un’aggressione per rapina, ma la sua versione dei fatti non convinse i poliziotti e nemmeno il pm.