Voto elettronico Il primo sarà sul referendum
Simioni ai quadri: illecito disciplinare a chi sbaglia. Referendum per la messa a gara, verso voto online
La giunta Raggi è orientata a indire il referendum su Atac in novembre con modalità elettroniche. Se ne è parlato ieri in Campidoglio in un incontro tra il Comitato promotore del referendum per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico e la sindaca Virginia Raggi. L’ipotesi del voto online, però, lascia perplessi i Radicali: «Ci siamo detti contrari — sottolinea il segretario, Riccardo Magi — perché non si sa nulla al riguardo e la modifica allo Statuto è avvenuta dopo la nostra presentazione delle firme». Intanto i quadri dell’Atac hanno ricevuto una lettera dal supermanager Simioni: «Chi assegna compiti superiori ai lavoratori, sarà sanzionato».
A due giorni dalla disposizione con la quale il dg di Atac, Paolo Simioni, ufficializzava il riassetto dell’area «Internal audit, ispettivo e antifrode», i quadri di via Prenestina ricevono una nuova «comunicazione gestionale» che suona come un ultimatum. Il manager sottolinea come, in diverse occasioni, l’azienda sia stata citata in giudizio «a fronte delle richieste avanzate da propri dipendenti per riconoscimento di livello superiore e/o differenze retributive, a loro dire conseguenti all’assegnazione non sempre temporanea di incarichi e attività superiori al loro inquadramento». Mansioni extra che «i lavoratori hanno asserito di aver ricevuto anche da dirigente e/o quadro responsabile». Da qui il divieto «di variare, autonomamente e senza autorizzazione preventiva della direzione del Personale, i compiti assegnati, nello specifico attribuendone altri di livello superiore». In caso contrario, scatterà la sanzione per «illecito disciplinare».
Il provvedimento, a sentire i bene informati, sarebbe stato preso dopo decine di ricorsi gerarchici arrivati nelle ultime settimane: «Soprattutto nel ramo dell’Esercizio capi tecnici e capi operai — rivela un insider — sono stati delegati a svolgere funzioni superiori a quelle previste dal contratto». Situazione tollerata per anni, mentre i concorsi erano bloccati e lo spirito di servizio poteva fruttare qualche agevolazione nei turni. Se non fosse che, quando si è deciso di portare a 39 le ore di lavoro settimanali, quel meccanismo avrebbe potuto garantire la tenuta di un sistema produttivo altrimenti compromesso: «In un clima già teso, con questi veti c’è il rischio che si blocchino i turni nelle officine — sottolinea un osservatore interno — . Senza contare la frustrazione di chi per senso del dovere sta facendo di tutto per tirare avanti». Ieri, nel frattempo, in Campidoglio si è svolto un incontro tra il Comitato promotore del referendum per la messa a gara del servizio di trasporto pubblico e la sindaca Virginia Raggi. L’amministrazione è orientata a indire il voto in novembre e con modalità elettroniche. Ipotesi che lascia perplessi i Radicali: «Ci siamo detti contrari — sottolinea il segretario, Riccardo Magi — perché non si sa nulla al riguardo e la modifica allo Statuto è avvenuta dopo la nostra presentazione delle firme». Nel ringraziare la prima cittadina, Magi ha auspicato che l’Aula approvi un regolamento per gli spazi di informazione e «che si attivino tutti i canali per informare i cittadini sul referendum».
Vecchi costumi Per anni si è tollerato lo svolgimento di funzioni superiori a quelle previste dal contratto