Ma il centro città è blindato: allarme per gli antagonisti
Proteste anti-Israele, vietati i cortei
Allarme antagonisti e movimenti filo palestinesi per domani pomeriggio in centro in occasione dell’ultima tappa del Giro d’Italia. Già nei giorni scorsi fra Garbatella e Ostiense giovani incappucciati hanno bloccato strade e lasciato scritte sui muri. Sul ponte Spizzichino hanno anche esposto lo striscione «Il Giro è sporco di sangue», in riferimento alla partenza della corsa da Israele. Dura la replica della Comunità ebraica, con la presidente Ruth Dureghello: «Questo è antisemitismo». Blindati gli accessi al circuito, come anche al Portico d’Ottavia. In campo migliaia di uomini delle forze dell’ordine. Sit-in annunciato da movimenti e centri sociali per le 15.55 di domani al Circo Massimo. Decine di linee Atac deviate per la «green zone» attiva dalle 12 alle 20. Chiusa la fermata Colosseo della metro B.
C’è il rischio di contestazioni e di azioni dimostrative fra oggi e domani in centro e in altri quartieri - come Eur, Ostiense e Caracalla - per la conclusione del Giro d’Italia con la passerella romana fino ai Fori Imperiali. E gli episodi delle ultime ore sembrano confermarlo: come il blitz di due notti fa sul ponte sulla circonvallazione Ostiense, alla Garbatella, intitolato a Settimia Spizzichino, unica donna sopravvissuta al rastrellamento nazista del Ghetto, dove un nutrito gruppo di giovani incappucciati e con fumogeni rossi ha esposto lo striscione «Il giro è sporco di sangue», in riferimento alla partenza della manifestazione ciclistica in Israele.
Una manifestazione stigmatizzata ieri da tutte le forze politiche e dalla Comunità ebraica, che è tuttavia solo l’ultima iniziativa di protesta visto che gesti analoghi sono stati organizzati durante la corsa in altre città. A preoccupare sono altri blitz avvenuti nelle notti scorse ancora alla Garbatella e all’Ostiense, con centinaia di giovani antagonisti in azione bloccando le strade e coprendo i muri dei palazzi con scritte e slogan antifascisti. Ma c’è stata anche la protesta di alcune attiviste che hanno coperto con un drappo rosso la coppa del Giro esposta alla Rinascente in via del Tritone. Per domani alle 15.55 al Circo Massimo, proprio a ridosso del circuito della tappa conclusiva della corsa, il movimento Free Palestine ha indetto il sit-in «Ci vediamo in Giro». Un appuntamento che sarà monitorato dalla Questura che nelle ultime ore ha messo a punto il piano di sicurezza che prevede l’impiego di migliaia di agenti per tutta la giornata, anche a presidio dei 23 varchi pedonali (cinque quelli anche carrabili), attorno alla gigantesca «green zone» che verrà chiusa a mezzogiorno per essere riaperta alle 20, dalle Terme di Caracalla a piazza del Popolo.
Comprende il Colosseo, il Quirinale e via del Teatro Marcello. In campo centinaia di vigili urbani, carabinieri e finanzieri, insieme con lo staff dell’organizzazione del Giro. Presidiati i tre villaggi hospitality due riservati alle squadre e uno al pubblico - fra Caracalla e Fori Imperiali. Come anche le aree di partenza e di arrivo della corsa, quest’ultima a ridosso del Vittoriano. Fra oggi e stanotte rimossi veicoli e cassonetti lungo tutti gli 11 chilometri e mezzo del percorso che dovrà essere ripetuto dieci volte. Vietate tutte le manifestazioni dalle 19 di oggi a tutto domani, come il transito di veicoli pesanti anche di massa inferiore a tre tonnellate e mezzo. Chiusa la fermata Colosseo della metro B.
Le misure
Presidiati i villaggi hospitality e i 23 varchi pedonali. Divieto di transito per tir e furgoni