Prima di andar via che bella sorpresa
Chiude in bellezza la sua stagione il Piccolo Eliseo con una sorpresa che tale (almeno per noi che seguiamo le vicende del teatro) non sarebbe dovuta essere. La sorpresa si chiama Prima di andar via, ne è autore Filippo Gili. Dico che non sarebbe dovuta essere una sorpresa perché lo spettacolo andò in scena all’Argot e prima lo stesso Gili, poi Michele Placido ne trassero un film. Prima di andar via è una bella commedia, difficile da risolvere scritta com’è sul precipizio del sentimento senza mai precipitarvi – eppure, nella parte finale, toccandolo. In ragione, credo, del fatto che la commedia è poi uno spettacolo recitato da attori magnifici, che non sbagliano una sfumatura, perfino negli abiti (nei costumi di Biacamaria Gervasio – vale a dire quelli che usiamo noi tutti i giorni e che qui sono d’una precisione assoluta). Gli interpreti sono cinque, da Giorgio Colangeli allo stesso autore a Michela Martini, Aurora Peres e Barbara Ronchi: li troviamo seduti a tavola, riuniti da una qualche occasione o da una consuetudine – non si sa o non ho capito. Parlano del più e del meno, tranquillamente, normalmente. Una delle sorelle ha i suoi problemi universitari, un’altra aspetta il suo secondo bambino. Il fratello tace. Quando viene sollecitato a parlare tutto cambia. Annuncia di voler morire, si suiciderà. Non sopporterà più la morte della moglie, senza di lei la vita non è vita. La dinamica che unisce e divide i cinque membri della famiglia dopo questa amara rivelazione è di una delicatezza e di una ricchezza (di non detti) che dire infrequente è poco. La regia è di Francesco Frangipane.