ROMANI DUE VOLTE DISPERATI
Molti cittadini romani sono doppiamente disperati. Una prima volta perché l’attuale governo della città di matrice 5 Stelle sta facendo male alla città, incapace di affrontare con un minimo di competenza, di coraggio, e se vogliamo anche di passione e intelligenza, i problemi di Roma che oramai la stanno travolgendo nella sporcizia sempre più disgustosa e invadente, nel caos dei trasporti, nell’incuria, nel disordine civico, nell’abbandono, nel degrado. Ma sono anche disperati perché non vedono all’orizzonte un’alternativa credibile da parte di un’opposizione che sembra fatta più di battutisti e compulsivi twittatori che di gente capace di offrire una speranza di cambiamento per il futuro. Sono disperati perché sono rassegnati. Nelle democrazie moderne l’insoddisfazione per un governo incapace trova come sbocco la possibilità di cambiare con chi si trova all’opposizione e costruisce le condizioni per diventare a sua volta governo nelle elezioni successive. Questa speranza oggi è semplicemente inesistente. Ci troviamo soffocati tra l’incudine di un governo cittadino che non è capace di governare e un’opposizione che non dice niente di come potrebbe governare in futuro. Oggi le stesse forze che stanno all’opposizione nella città di Roma hanno cominciato la loro traversata nell’opposizione al governo nazionale. Sarebbe consigliabile che non seguissero il pessimo esempio dei loro colleghi romani.
Altrimenti la disperazione romana diventerà ben presto disperazione nazionale.
Se la giunta di Roma è incapace di smaltire l’immondizia, l’opposizione non deve fare del sarcasmo: quello spetta ai singoli cittadini che sublimano con qualche fotografia dei gabbiani e dei cinghiali che assediano la città il loro sconforto per vivere in una città terribilmente sporca, come mai nella storia recente.
L’opposizione seria del Pd e del centrodestra non leghista, ammesso che esista e non sia formata solo da stanchi burocrati che bivaccano in Campidoglio, dovrebbe fare una cosa molto faticosa: studiare. Studiare per trovare soluzioni concrete e realistiche e dire ai romani rassegnati: non rassegnatevi, se andremo noi al governo di Roma, risolveremo in questo modo il problema dei rifiuti che questa giunta è incapace di fronteggiare, con questi soldi, con questi provvedimenti, con questo progetto preciso e circostanziato, con questi tempi di realizzazione. C’è bisogno di ripeterlo? Soluzioni concrete e realistiche, le chiacchiere, come si dice a Roma, stanno a zero.
E il trasporto pubblico agonizzante, gli autobus che bruciano senza manutenzione, la tratta Ostia-Roma che sembra un tracciato vecchio e sconnesso per carri bestiame che non si sa mai se è in funzione?
Ecco la soluzione, direbbe un’opposizione seria dopo aver lasciato per qualche ora Twitter per mettersi a studiare i dossier: con quali costi, con quali progetti fattibili in pochi mesi, con questo parco vetture, con questa utilizzazione della manodopera, con questa ostinato, testardo, serio desiderio di collegare le periferie al cuore di Roma. Soluzioni concrete, realistiche.
Questa è la soluzione, direbbe un’opposizione seria, per i parchi che adesso sono abbandonati, luridi, con gli alberi che cadono, e con queste risorse economiche, con questi tempi di ripulitura, con queste cure.
Questa è la soluzione per far funzionare il corpo dei vigili urbani, che sono mesi che non si vede un vigile in giro per sanzionare i parcheggi in doppia fila e i pullman che parcheggiano al centro su strade strettissime, per dare il senso di una città civile in cui le leggi siano mediamente rispettate (mediamente eh, nessuno chiede il paradiso in terra, a Roma poi!).
E così via, studiando, proponendo, trasmettendo il senso di qualcosa di credibile.
Solo questa ricetta potrà strappare la cittadinanza romana da dalla sua prostrazione, un governo romano incapace e un’opposizione che non gli è da meno.
Altrimenti non resta che la disperazione, la percezione che non ci sia nulla da fare in una città che ha perso la sua partita, che ci si debba solo guardare sconsolati mentre l’immondizia cresce, con l’unica certezza che la politica non è capace di fare niente, né al governo né in un’opposizione che si candida a governare la città. Non c’è molto tempo per imboccare la strada giusta.
Ruoli
Pd e centrodestra dovrebbero studiare soluzioni