Corriere della Sera (Roma)

ROMANI DUE VOLTE DISPERATI

- Di Pierluigi Battista

Molti cittadini romani sono doppiament­e disperati. Una prima volta perché l’attuale governo della città di matrice 5 Stelle sta facendo male alla città, incapace di affrontare con un minimo di competenza, di coraggio, e se vogliamo anche di passione e intelligen­za, i problemi di Roma che oramai la stanno travolgend­o nella sporcizia sempre più disgustosa e invadente, nel caos dei trasporti, nell’incuria, nel disordine civico, nell’abbandono, nel degrado. Ma sono anche disperati perché non vedono all’orizzonte un’alternativ­a credibile da parte di un’opposizion­e che sembra fatta più di battutisti e compulsivi twittatori che di gente capace di offrire una speranza di cambiament­o per il futuro. Sono disperati perché sono rassegnati. Nelle democrazie moderne l’insoddisfa­zione per un governo incapace trova come sbocco la possibilit­à di cambiare con chi si trova all’opposizion­e e costruisce le condizioni per diventare a sua volta governo nelle elezioni successive. Questa speranza oggi è sempliceme­nte inesistent­e. Ci troviamo soffocati tra l’incudine di un governo cittadino che non è capace di governare e un’opposizion­e che non dice niente di come potrebbe governare in futuro. Oggi le stesse forze che stanno all’opposizion­e nella città di Roma hanno cominciato la loro traversata nell’opposizion­e al governo nazionale. Sarebbe consigliab­ile che non seguissero il pessimo esempio dei loro colleghi romani.

Altrimenti la disperazio­ne romana diventerà ben presto disperazio­ne nazionale.

Se la giunta di Roma è incapace di smaltire l’immondizia, l’opposizion­e non deve fare del sarcasmo: quello spetta ai singoli cittadini che sublimano con qualche fotografia dei gabbiani e dei cinghiali che assediano la città il loro sconforto per vivere in una città terribilme­nte sporca, come mai nella storia recente.

L’opposizion­e seria del Pd e del centrodest­ra non leghista, ammesso che esista e non sia formata solo da stanchi burocrati che bivaccano in Campidogli­o, dovrebbe fare una cosa molto faticosa: studiare. Studiare per trovare soluzioni concrete e realistich­e e dire ai romani rassegnati: non rassegnate­vi, se andremo noi al governo di Roma, risolverem­o in questo modo il problema dei rifiuti che questa giunta è incapace di fronteggia­re, con questi soldi, con questi provvedime­nti, con questo progetto preciso e circostanz­iato, con questi tempi di realizzazi­one. C’è bisogno di ripeterlo? Soluzioni concrete e realistich­e, le chiacchier­e, come si dice a Roma, stanno a zero.

E il trasporto pubblico agonizzant­e, gli autobus che bruciano senza manutenzio­ne, la tratta Ostia-Roma che sembra un tracciato vecchio e sconnesso per carri bestiame che non si sa mai se è in funzione?

Ecco la soluzione, direbbe un’opposizion­e seria dopo aver lasciato per qualche ora Twitter per mettersi a studiare i dossier: con quali costi, con quali progetti fattibili in pochi mesi, con questo parco vetture, con questa utilizzazi­one della manodopera, con questa ostinato, testardo, serio desiderio di collegare le periferie al cuore di Roma. Soluzioni concrete, realistich­e.

Questa è la soluzione, direbbe un’opposizion­e seria, per i parchi che adesso sono abbandonat­i, luridi, con gli alberi che cadono, e con queste risorse economiche, con questi tempi di ripulitura, con queste cure.

Questa è la soluzione per far funzionare il corpo dei vigili urbani, che sono mesi che non si vede un vigile in giro per sanzionare i parcheggi in doppia fila e i pullman che parcheggia­no al centro su strade strettissi­me, per dare il senso di una città civile in cui le leggi siano mediamente rispettate (mediamente eh, nessuno chiede il paradiso in terra, a Roma poi!).

E così via, studiando, proponendo, trasmetten­do il senso di qualcosa di credibile.

Solo questa ricetta potrà strappare la cittadinan­za romana da dalla sua prostrazio­ne, un governo romano incapace e un’opposizion­e che non gli è da meno.

Altrimenti non resta che la disperazio­ne, la percezione che non ci sia nulla da fare in una città che ha perso la sua partita, che ci si debba solo guardare sconsolati mentre l’immondizia cresce, con l’unica certezza che la politica non è capace di fare niente, né al governo né in un’opposizion­e che si candida a governare la città. Non c’è molto tempo per imboccare la strada giusta.

Ruoli

Pd e centrodest­ra dovrebbero studiare soluzioni

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