Uccide la figlia, brucia casa e si toglie la vita
Cecchina, i vicini: «Prima hanno litigato»
Tragedia familiare ieri sera a Cecchina. Una donna di 43 anni, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha accoltellato a morte la figlia diciottenne dopo un litigio, poi ha dato fuoco alla casa dove entrambe vivevano e infine si è tolta la vita lanciandosi dal quarto piano di un palazzo di via Francia.
Le fiamme alte hanno divorato tutto. Cancellato qualsiasi traccia dall’appartamento al quarto piano di un palazzo di via Francia, a Cecchina, nel territorio del comune di Albano Laziale. Sul pianerottolo dell’abitazione di madre e figlia i vigili del fuoco hanno trovato ieri sera, alle 20, il corpo della diciottenne, trafitto da molte coltellate. A terra, in cortile, i soccorritori si sono invece trovati davanti il cadavere della madre, di 43: si era lanciata dalla terrazza condominiale, probabilmente dopo aver dato fuoco alla loro casa. Una tragedia familiare che, a sentire i vicini, sarebbe stata preceduta da una lite molto violenta fra madre e figlia. «Non era la prima volta che accadeva una cosa del genere, ma proprio non pensavamo che sarebbe finita in questo modo», hanno raccontato i condomini della palazzin a a l l ’ a n g o l o c o n v i a Danimarca.
Sul posto sono intervenuti anche i carabinieri del Nucleo investigativo del Gruppo di Frascati e della compagnia di Castel Gandolfo che hanno svolto una serie di accertamenti per capire cosa abbia scatenato la furia della donna che si è poi tolta la vita. Perché l’ipotesi dell’omicidiosuicidio è quella seguita con più convinzione dagli investigatori dell’Arma che hanno interrogato per tutta la notte non solo i vicini di casa di madre e figlia ma anche i conoscenti e qualche parente per ricostruire i rapporti fra le due donne, che non sembravano sereni da qualche tempo. Analizzati anche i tabulati telefonici e le memorie per scoprire dagli sms cosa non andava in casa.
I vigili del fuoco hanno dichiarato inagibile l’appartamento, andato completamente distrutto dalle fiamme, tanto che il comando provinciale di via Genova ha inviato sul posto ben tre squadre con una ventina di vigili del fuoco, con l’appoggio di un’autobotte, che hanno lavorato per più di un’ora prima di avere ragione delle fiamme. Per questo c’è il sospetto che per dare fuoco a tutto sia stata utilizzata una grande quantità di liquido infiammabile.
Ma si tratta soltanto di una ricostruzione in attesa dell’esito delle autopsie, previste per oggi, e del sopralluogo che sarà eseguito anche questa mattina da chi indaga. Non è chiaro se la lite sia scoppiata quando la figlia della quarantenne è tornata a casa. Forse voleva uscire di nuovo, forse voleva chiarire una volta per tutte i dissidi con la madre che invece ha reagito in un altro modo. Un modo probabilmente inatteso.
Fra le rovine dell’appartamento i carabinieri hanno cercato a lungo l’arma del delitto, che dovrebbe essere un coltello da cucina, ma su questo punto non c’è ancora certezza. Poi la donna ha deciso di farla finita, ma prima di cancellare qualsiasi traccia del suo rapporto tormentato con la figlia.