Denuncia il malaffare col curriculum falso Dirigente della Asl E condannato e lodato
Lodato per aver scoperchiato il malfunzionamento delle gare e dei servizi nell’Asl Roma E e condannato dagli stessi giudici per aver «taroccato » il curriculum con l’obiettivo di ottenere il posto di direttore amministrativo proprio in quell’azienda sanitaria. A ricevere l’encomio - nelle motivazioni della sentenza - è stato Edoardo Polacco, noto come il grande accusatore che ha contributo a svelare il sistema delle false fatturazioni dell’Idi. Un apporto decisivo che ha convinto il tribunale a concedere all’imputato il riconoscimento delle attenuanti generiche quando ha pronunciato la condanna a un anno e otto mesi di carcere per aver falsificato la storia della sua carriera professionale. Parole dal sapore agrodolce per Polacco, che ha cosi ottenuto una parziale rivincita dopo essere stato licenziato nell’aprile del 2013 appena era venuta alla luce la vicenda del curriculum creato ad arte.
Un passo indietro. È il 2011 quando Polacco, avvocato, presenta la sua candidatura alla guida dell’Asl Roma E. Requisito indispensabile per la nomina: aver svolto mansioni dirigenziali in una struttura sanitaria. Esperienza che Polacco certifica, scrivendo di essere stato vice dirigente amministrativo in una casa di cura a Velletri. Quale? Non si sa: l’imputato non scrive il nome dell’istituto sanitario. L’omissione tuttavia non è d’ostacolo: Maria Sabia, direttore generale dell’Asl assume comunque Polacco perché - scrivono i giudici – indicato da Giovanni Zoroddu, all’epoca capo di Gabinetto della Regione Lazio guidata da Renata Polverini (Pdl). La dirigente (difesa dall’avvocato Gabriele Vescio per essere finita sotto processo per la nomina di Polacco, ma assolta perché ignara della falsità del curriculum ) peraltro aveva dalla sua un parere legale dal quale aveva ricevuto il via libera alla nomina.
Una volta coronato il suo sogno, seppure - secondo i giudici - falsificando i titoli, Polacco adempie all’incarico con scrupolo. Presenta una sfilza di denunce sottolineando le incongruenze delle fatturazioni dell’Idi, segnalando un giro di rifiuti tossici e una serie di consulenze informatiche sospette riguardanti l’Asl Roma E. Lavoro di valore riconosciuto dall’ottava sezione collegiale che scrive come «Polacco ha prestato un servizio proficuo per l’Asl, consentendo di scoprire delle circostanze inerenti il malfunzionamento delle forniture della stessa azienda sanitaria».