A Roma in migliaia tra «rider» e baby sitter Magnifico, LuissEnlabs: non si torna indietro
Migliaia di operatori soltanto a Roma lavorano o trovano una occupazione attraverso le piattaforme tecnologiche. «La “gig-economy”, l’economia dell’impiego a chiamata, sta senza dubbio crescendo e diventando pervasiva, tanto da cambiare sempre più le abitudini di consumo di beni e servizi. Tutto questo avviene perché i costi della tecnologia che permette lo sviluppo di questo tipo di attività sono crollati. Roma non è esente da ciò», spiega Roberto Magnifico, collaboratore del Luiss Enlabs e partner di InnovActionLab.
In aumento sono le realtà romane che gestiscono domanda e offerta di incarichi attraverso app o portali online. «Le Cicogne sono nate e cresciute a Roma e si sono espanse su tutto il territorio così come Moovenda che compete con giganti come Foodora, Just Eat, Glovo», cita come esempi Magnifico. Attiva nel food delivery, Moovenda ha scelto di concentrarsi sul mercato romano e preso accordi con 817 ristoranti che consegnano a domicilio nella Capitale, superando Foodora che serve quasi 700 locali in città.
Da un gruppo di una trentina di baby sitter, la startup «Le Cicogne» è arrivata ad avere diecimila tate all’ombra del Colosseo di tutte le età, dai 18 ai 70 anni, con una maggioranza sui trenta. Lavorano part time o full time, con il 70% delle richieste che non sono occasionali, ma per un impegno fisso, anche se di poco tempo a settimana. Le baby sitter sono inquadrate nel lavoro domestico e il genitore che usa il portale trova anche il servizio per l’iscrizione all’Inps e per il pagamento dei contributi. «Come loro ve ne sono parecchie altre che permettono a singoli individui di condividere e vendere il proprio talento o tempo», spiega Magnifico.
Una tendenza in armonia con quella del resto d’Italia. L’indagine sul mercato del lavoro dell’Istat del 2017 ha certificato la crescita di quello che viene chiamato «lavoro accessorio»: le persone coinvolte erano meno di 100.000 prima del 2010, 215.000 nel 2011 e quasi un milione e 800mila nel 2016.
Le piattaforme romane operano nei settori più diversi, cercando di intercettare le necessità del pubblico cittadino e quelle dei lavoratori. Lavygo, la app di autolavaggio a domicilio rispettoso dell’ambiente sta selezionando nuovi operatori su Roma centro. PetMe, la comunità di petsitter, ha 800 lavoratori fra dogsitter e catsitter selezionati in città e nella provincia, in crescita verso i 1300 di Milano. «È un trend che non si fermerà, né tornerà indietro», conclude Roberto Magnifico.