Atac, bilancio senza il «sì»
Atac in tribunale senza bilancio 2017: il concordato parte zoppo. Domani l’udienza davanti ai giudici.
Atac in tribunale senza bilancio 2017: il concordato parte zoppo. Il progetto era stato approvato a fine aprile in sede di cda (su tre consiglieri due sì e una astenuta) ma ieri il Campidoglio, unico proprietario dell’azienda, non ha dato l’ok necessario all’approvazione dei conti in assemblea dei soci. La giunta è andata a vuoto, non è stato dato mandato al delegato del Comune per l’avallo in assemblea sui conti della partecipata, chiusi quest’anno con un passivo di circa 120 milioni (meno 212 milioni nel 2016). Così Atac si presenterà oggi al tribunale fallimentare con l’enorme faldone contenente le controdeduzioni ai rilievi dei giudici, il piano industriale aggiornato, le nuove perizie sul patrimonio immobiliare ma senza l’ultimo bilancio approvato, elemento fondamentale nell’incartamento messo su per strappare il sì dei giudici alla procedura anti default. La lacuna non basta a far sì che il concordato salti, probabilmente il bilancio 2017 sarà approvato in un secondo momento, forse la prossima settimana, e poi portato in tribunale. Restano la sorpresa (e l’irritazione) di Atac per il mancato assenso del Campidoglio, segnali che costringono la procedura a partire in salita prima ancora che i giudici analizzino le carte. La buona notizia è il nullaosta del Mit alla circolazione dei mezzi fino all’esito del concordato: la fidejussione per l’iscrizione al Registro elettronico nazionale deve essere ancora formalizzata, ma il Ministero ha deciso di sospendere il procedimento fino al verdetto del tribunale. Un problema in meno, mentre dentro Atac sale il nervosismo: ieri i sindacati sono tornati sul problema dei bus bollenti. Troppo caldo, troppi guasti: anche quest’anno, dicono, nonostante le ampie rassicurazioni, è allarme sugli impianti di climatizzazione. «Siamo costretti – scrive il coordinamento delle Rsu dell’azienda – a denunciare lo stato degli impianti di climatizzazione di bus, tram e filobus: anche quest’anno sono state poste in essere esternalizzazioni milionarie di dette attività manutentive». Questo in un momento in cui la Procura indaga, ipotizzando il sabotaggio, sulla catena di guasti alla flotta Atac. Sui bus a fuoco gli inquirenti approfondiranno anche l’aspetto delle riparazioni nelle rimesse. Non si esclude, anzi, che già ci sia una lista di nomi.