«Per Milinkovic non bastano 100 milioni»
Il presidente Lotito, che ieri ha ricevuto il premio Calabrese: «Il serbo è un campione e sta bene qui Rido quando leggo di “supermarket Lazio”. De Vrij condizionato psicologicamente dall’Inter»
«Milinkovic-Savic? Non bastano 100 milioni di euro. Lui è un campione e sta bene alla Lazio». Sul palco della settima edizione del premio «Pietro Calabrese», a Soriano nel Cimino, Claudio Lotito sbatte (per ora) le porte a tutte le società interessate al talento biancoceleste, che piace a tutte le big d’Europa e, in Italia, soprattutto alla Juventus. «Abbiamo chiuso la semestrale con 48.5 milioni di utili - le parole del presidente - per questo quando leggo “supermarket Lazio” mi viene da ridere. In passato non bussavano, entravano e prendevano, ma io ho rifiutato anche offerte da 110 milioni».
Lotito è tornato sul finale di stagione, amaro, e sugli episodi che hanno deciso la corsa alla Champions League. «Credo sia stato importante portare settantamila persone allo stadio contro l’Inter, significa aver riconquistato la fiducia della gente perché c’è un progetto. Mi auguro che la mia gestione rimanga nella storia, visto che abbiamo vinto anche dei trofei». È stata un’annata in cui la Lazio ha avuto parecchio da ridire sugli episodi arbitrali. «Abbiamo perso, recriminare non serve a nulla. La Lazio meritava di occupare una posizione di classifica diversa, è stato riconosciuto obiettivamente da tutti. La Var è stata una mia iniziativa insieme a Carlo Tavecchio, così come la Goal line technology, ma le idee si muovono con le gambe degli uomini, e purtroppo gli uomini sono fallaci».
Stefan De Vrij, in Olanda, ha detto di essere stato costretto a scendere in campo contro l’Inter. «Lo abbiamo fatto giocare confidando nella sua serietà professionale, poi ha fatto degli errori, è stata una fatalità ma l’allenatore aveva piena libertà di scelta. L’Inter, piuttosto, con un po’ più di garbo avrebbe dovuto evitare di mettere in difficoltà psicologica De Vrij. Il contratto lo hanno firmato a gennaio, perché lo hanno depositato il giorno prima della partita? Queste cose fanno parte di un retaggio che non mi appartiene, io combatterò sempre queste cose. Quando parlavo di calcio didascalico e moralizzatore ridevano tutti, maalla fine i fatti mi hanno dato ragione».
Oltre a Lotito, il premio Calabrese - presente la figlia Costanza, giornalista di Mediaset - è stato consegnato al commissario straordinario della Figc Roberto Fabbricini, al presidente dell’Empoli, Fabrizio Corsi, allo scrittore e regista Federico Moccia, ai giornalisti Giancarlo Dotto, Goffredo De Marchis (La Repubblica), Fabrizio Roncone (Corriere della Sera), Bruno Bartolozzi e Stefano Chioffi, (Corriere dello Sport), Cristina Caruso e Alberto Rimedio (Rai Sport), Marco Cherubini (Sport Mediaset), Massimo Marianella (Sky Sport), Maurizio Nicita (La Gazzetta dello Sport) e Ugo Trani (Il Messaggero). Particolarmente toccante il momento della consegna della “Castagna d’oro” ai familiari di Ignazio Scardina, giornalista Rai scomparso il mese scorso.
Il patron «Meritavamo la Champions ma sono felice per avere riportato 70mila persone allo stadio»