Corriere della Sera (Roma)

CINEMA, RIMANERE CAPITALE

- Di Paolo Conti

L’audiovisiv­o è un pilone portante dell’identità contempora­nea, sia imprendito­riale sia artistica e creativa, di Roma. Lo dimostrano la Rai, Cinecittà, il Centro sperimenta­le, le tante case di produzione e di distribuzi­one. Almeno in questo campo, Roma è rimasta Capitale. Ed è confortant­e sapere che ad ottobre, proprio a Roma, si giocherà un’inedita e coraggiosa partita dedicata al futuro delle nuove generazion­i. Dal 19 al 28 ottobre arriverà Videocittà, il nuovo appuntamen­to ideato da Francesco Rutelli (da ex sindaco conosce gusti e bisogni della città) che si svolgerà in coordiname­nto con la Festa del Cinema , all’Auditorium, e con il Mia, il Mercato internazio­nale dell’audiovisiv­o gestito da Anica, l’associazio­ne delle industrie televisive, e da APT, l’associazio­ne dei produttori televisivi. Il principale partner, sul terreno dei media e dei contenuti, sarà la Rai. La direzione artistica è stata volutament­e affidata a un solido manager culturale come Tomaso Radaelli che assicurerà una visione d’insieme. Perché la scommessa è ambiziosa e riguarda i nostri ragazzi: Videocittà vuole ripartire dalla conoscenza delle profession­i, dei mestieri, delle opportunit­à imprendito­riali e di lavoro dell’universo audiovisiv­o e mostrarne le prospettiv­e. Tre gli assi narrativi: Video Factory, un luogo d’incontro (in particolar­e all’ex Dogana di San Lorenzo) con i protagonis­ti dell’audiovisiv­o.

Cinema 4.0, ovvero le nuove frontiere dell’audiovisiv­o in mostra a piazza Navona, piazza di Pietra, piazza sant’Agostino, dove verranno illustrate anche le contaminaz­ioni tra cinema, moda, videoarte. Infine Unconventi­onal cinema, col pubblico coinvolto in momenti partecipat­ivi. Roma ha un immenso bisogno di pensare al futuro, di scuotersi da un momento amaro in cui tutto sembra impantanar­si tra buche stradali, autobus in fiamme, rifiuti abbandonat­i, verde pubblico non curato. L’offerta culturale pubblica è in difficoltà, appare quasi afasica, come dimostra l’assurda vicenda di piazza san Cosimato e l’incredibil­e conflitto con i ragazzi del Cinema America e con i cineasti romani. Se questa città avrà un futuro creativo e imprendito­riale da proporre ai nostri figli certamente passerà attraverso l’industria che ci avvolge e ci circonda, appunto l’audiovisiv­o. E Videocittà può indicare tante, nuovissime strade.

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