Ivan Marcano, il giramondo «Qui un grande progetto»
Il neoacquisto spagnolo ha firmato ieri un triennale
Si chiama Ivan come Ivan Drago, l’avversario di Rocky nel film di Sylvester Stallone. Lui però di cognome fa Marcano, è un classe ’87 e ieri ha firmato un contratto di tre anni (più uno) con la Roma. Ai guantoni preferisce un pallone che rotola e ha preso solo 7 cartellini (tutti gialli) da difensore centrale nell’ultima stagione in Portogallo con la maglia del Porto.
Giocatore corretto, altro che ganci e montanti. Sette ammonizioni ma anche sette gol, e quelli no che non sono pochi. Tempismo da attaccante e terzo tempo da far invidia ad alcuni giocatori di basket. Quando c’è da prenderla di testa difficilmente qualcuno riesce ad anticiparlo: quest’anno ha vinto il 70% dei duelli aerei.
Difesa a tre o a quattro per lui non fa differenza, il tecnico Sergio Conceiçao aveva chiesto alla squadra di giocare palla a terra e lui l’ha preso in parola: 50 passaggi a partita, nessun compagno ha fatto di più. Marcano ha detto addio al Porto dopo quattro stagioni: «Grazie a tutti, mi avete fatto sentire a casa in una città straniera» ha scritto in una lettera a cuore aperto prima dell’arrivo in Italia.
Parole sincere e sentite, perché lo spagnolo non era mai rimasto così tanto in un club quanto al Porto. E pensare che di squadre ne ha girate in carriera: dal Racing Santander al Rubin Kazan, passando per Villarreal, Getafe e Olympiacos. Marcano il giramondo. Esperienza al servizio di Di Francesco: 5 trofei vinti in carriera, 157 partite con la maglia del Porto. Una delle quali proprio all’Olimpico.
Ricordate? Agosto 2016, preliminari di Champions League: la Roma di Garcia crolla 3-0 in casa e gli attaccanti giallorossi fanno poco o niente. Merito (anche) di quel giocatore diventato leader della difesa del Porto. Ieri le prime parole da giocatore giallorosso: «La Roma è una grande società con un progetto ben definito».
Dall’Olimpico all’Olimpico due anni dopo. A volte ritornano.