Garbatella-Ostiense al voto 5 candidati per una poltrona
VIII Municipio, domenica alle urne per rinnovare il consiglio
Dall’area dei Mercati generali all’ex Fiera di Roma, fino alla riqualificazione di piazza dei Navigatori. L’ottavo municipio è l’epicentro di numerosi progetti urbanistici della Capitale e, domenica 10 giugno, tornerà al voto per avere voce in capitolo (anche) su questi temi. Oltre 130 mila gli abitanti che, tra Garbatella e Ostiense, da un anno sono infatti commissariati, governati direttamente dalla giunta Raggi, dopo la débacle del Movimento 5 Stelle sul territorio.
L’allora mini-sindaco Paolo Pace - era l’aprile del 2017 – si è dimesso in rotta con la sua maggioranza grillina, «ostracizzato dai talebani», ha raccontato, isolato dai suoi stessi consiglieri, e ha così lasciato per poi aderire a Fratelli d’Italia. Quello è stato il primo municipio pentastellato a cadere, seguito a febbraio scorso dal Terzo. Il compito di cercare il bis è toccato a Enrico Lupardini, grillino della prima ora, oggi pensionato, ex dipendente della Provincia e già presidente del consiglio municipale. Ha battuto, letteralmente, per una manciata di voti i concorrenti del Movimento: niente elezioni online, ma riunione vecchio stile alla bocciofila del quartiere con 59 attivisti, in 19 hanno alzato la mani per lui.
A tentare di battere il pentastellato, sarà il candidato del centrosinistra Amedeo Ciaccheri, che è già riuscito nella sfida in apparenza più ardua: sconfiggere da «indipendente» alle primarie di aprile Enzo Foschi, il prescelto del Partito democratico. Sarà il trentenne ex Sel e già capogruppo civico, espressione delle realtà sociali del territorio, a provare a riconquistare quello che è stato storicamente un «feudo rosso» della città. Negli ultimi giorni per Ciaccheri (e per Caudo al Terzo) è arrivato l’endorsement dei big della sinistra, da Livia Turco a Walter Tocci, oltre a intellettuali come Vezio De Lucia. Persino il dissidente ex grillino sindaco di Parma, Federico Pizzarotti, appoggia i due candidati.
Forte dei risultati nazionali della sua coalizione, c’è poi in corsa Simone Foglio, candidato di Forza Italia, ma sostenuto dal partito di Giorgia Meloni e da quello del neoministro Matteo Salvini. Quarant’anni e lunga militanza sul territorio, Foglio cerca il riscatto del centrodestra nella Capitale. Nei giorni scorsi sotto la sua abitazione erano comparse scritte minacciose dirette a lui, ma anche contro Lega e forze dell’ordine.
In lizza per la presidenza dell’Ottavo Municipio ci sono infine altri due pretendenti: Massimiliano Pugliese per Casapound (anche per lui intimidazioni scritte sotto casa) e Rita Chiavoni, medico chirurgo e psicologa, con Potere al Popolo.
La partita elettorale di domenica comunque permetterà di capire l’orientamento dei romani sui primi due anni di giunta pentastellata e quanto possa influire sul voto l’arrivo di un esecutivo nazionale giallo-verde: per il Movimento 5 Stelle, in caso di sconfitta, la geografia politica della Capitale muterebbe non poco. Alle elezioni del 2016 infatti il Movimento si era aggiudicato 12 municipi su 15 (diventati 13 con Ostia a novembre), mentre ai dem sono andate solo le due circoscrizioni centrali. Nella peggiore delle ipotesi M5S perderebbe 4 municipi. In caso di vittoria, invece, sarebbe un’altra iniezione di fiducia per la giunta Raggi.