Corriere della Sera (Roma)

«Volevo vedere l’arma Non me lo perdonerò»

Il medico dell’uomo ucciso in sala d’attesa: non mi perdono. La segretaria: un botto e l’ho visto crollare

- RM Rinaldo Frignani

Ha chiesto a Fabian Manzo di mostrargli la pistola «perché non ne avevo mai vista una». Ma dalla Glock della guardia giurata è partito il colpo che ha ucciso Gaetano Randazzo e ora Paolo Episcopo, medico di base e medico legale, si dispera: «Non me lo perdonerò mai». E si dispera anche il vigilante arrestato per omicidio colposo («Non volevo, è stata una disgrazia») che dopo l’interrogat­orio di garanzia potrebbe ottenere i domiciliar­i o la libertà.

«Non volevo, è stata una disgrazia». Non si dà pace Fabian Manzo, il vigilante della Security Service rinchiuso a Regina Coeli per omicidio colposo dopo aver ucciso Gaetano Randazzo nello studio medico di viale Palmiro Togliatti 1640 a Colli Aniene nel pomeriggio di martedì. La guardia giurata comparirà nei prossimi giorni davanti al gip per l’interrogat­orio di garanzia. Non è escluso, nonostante la gravità di quello che ha fatto, che torni in libertà o che vengano concessi i domiciliar­i, visto che ha ammesso le sue responsabi­lità, e non ci sarebbero né pericolo di fuga né di reiterazio­ne del reato. «Sono distrutto, non ricordo nulla, nella mia testa c’è solo tanta confusione. Il medico voleva vedere la mia pistola e io l’ho tirata fuori: non capisco come possa essere partito il colpo», ha detto Manzo al suo avvocato. Versione confermata proprio dal medico di base e anche medico legale Paolo Episcopo, titolare dello studio, che ai carabinier­i ha riferito di aver chiesto al vigilante di mostrargli la Glock che teneva nella fondina «perché non ne avevo mai vista una». «Non me lo perdonerò mai», avrebbe aggiunto il dottore. Ieri lo studio era ancora sotto sequestro, i suoi pazienti sono stati dirottati in una sede della asl di zona. Dagli accertamen­ti dei carabinier­i del Nucleo investigat­ivo e del Nucleo radiomobil­e è emerso che Manzo ha inavvertit­amente sparato un colpo di pistola dopo aver preso l’arma per consegnarl­a a Episcopo. Il proiettile era già in canna o, si ipotizza, potrebbe essere stato lui stesso ad armare la Glock svolgendo in realtà una procedura per metterla in sicurezza – in quanto quel tipo di arma è privo di sicura – prima di farla vedere al dottore. Poi ha premuto il grilletto per sbaglio perché la pistola anche in caso di caduta non avrebbe mai sparato. Sarà Manzo a spiegare al gip i dettagli dell’accaduto. Il proiettile calibro 40 ha trapassato la parete di cartongess­o che separa lo studio dalla sala d’attesa all’altezza del cuscino sul lettino del dottore. Dalla parte opposta c’era Randazzo, appoggiato alla parete, di fronte alla segretaria. In attesa dell’autopsia è stato accertato che il pensionato è stato raggiunto alla spalla destra, poi il proiettile ha provocato gravi lesioni interne che ne hanno provocato il decesso in pochi istanti. «Ho sentito un botto, ho visto una nuvola di polvere nella stanza e poi quel signore che cadeva in avanti. Ha sbattuto contro la scrivania ed è finito sul pavimento», ha raccontato la segretaria, Romina C. È ancora sotto choc.

Vigilante «È stata una disgrazia», ha detto Fabian Manzo, l’uomo che ha sparato

 ??  ?? Guardia giurata Fabian Manzo (Proto)
Guardia giurata Fabian Manzo (Proto)

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy