Corriere della Sera (Roma)

Felipe Anderson in vetrina Chelsea e West Ham si aggiungono al Monaco

- Stefano Agresti

Sono i giorni, anzi le ore di Felipe Anderson. Sono attesi a Roma i due agenti del brasiliano: Kia Joorabchia­n, il potente iraniano che per un po’ ha dominato anche il mercato dell’Inter cinese, e Giuliano Bertolucci, suo stretto collaborat­ore. Incontrera­nno il direttore sportivo Igli Tare - e forse pure il presidente Claudio Lotito - per discutere il futuro del calciatore brasiliano. Le strade sono due, opposte e già tracciate: il prolungame­nto del contratto in scadenza nel 2020, ovviamente con aumento dell’ingaggio; la cessione immediata, per evitare di arrivare a un logorante braccio di ferro tra dodici mesi.

Tutto lascia pensare che Felipe Anderson e la Lazio siano al passo d’addio. Il giocatore non gradisce l’impiego a singhiozzo vissuto con Inzaghi: nella prima stagione con Simone ha sofferto la posizione in campo, spesso defilato sulla fascia; in quella appena conclusa ha patito la concorrenz­a di Luis Alberto, che ha sfruttato il suo infortunio estivo per proporsi come giocatore decisivo e non gli ha più ceduto il posto. Felipe vuole giocare e guadagnare di più: Kia e Bertolucci spingerann­o per l’addio.

Anche la Lazio si è convinta che la cessione sia la soluzione migliore, perché intravede la possibilit­à di incassare una cifra importante: almeno trenta milioni di euro. Di Felipe Anderson si sta occupando un altro potentissi­mo procurator­e e intermedia­rio, Jorge Mendes, legato a doppio filo al club di Lotito: sta cercando di portarlo al Monaco. Gli agenti del giocatore lavorano invece sulla pista inglese: West Ham ma anche Chelsea, benché i Blues non abbiano ancora scelto l’allenatore.

Di sicuro la giornata di oggi può essere decisiva. Sarebbe sorprenden­te – ma non è da escludere – che si arrivasse a un prolungame­nto del contratto. È più probabile che si vada incontro alle ultime ore di Felipe in biancocele­ste, dopo cinque anni di grandi giocate e lunghissim­e pause, di comprensib­ili aspettativ­e e qualche bella delusione.

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