Corriere della Sera (Roma)

«Porto di Ostia, 17 a processo»

Il pm: l’imprendito­re ha offerto una tangente all’ex consiglier­e comunale. «Ti dò 2 case, stai tranquillo»

- Di Giulio De Santis

Una delibera ad hoc per allargare il porto di Ostia. Per realizzare il progetto Mauro Balini avrebbe offerto una tangente all’allora consiglier­e comunale di FI Luca Gramazio. Chiesti 17 rinvii a giudizio.

Una delibera ad hoc per allargare il porto turistico di Ostia. Era il progetto inseguito da Mauro Balini, disposto anche a corrompere l’allora consiglier­e comunale di Forza Italia Luca Gramazio pur di ottenere l’ampliament­o della struttura. È questo uno dei passaggi chiave della richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla procura nei confronti del potente imprendito­re, accusato di corruzione per aver offerto una tangente, alla vigilia dell’approvazio­ne del provvedime­nto nel 2012, al rappresent­ante della maggioranz­a di centrodest­ra in Campidogli­o.

Oltre a Balini e Gramazio, il pm Alberto Galanti ha chiesto di processare altre 15 persone. Ogni imputato è un tassello della complessa struttura societaria detentrice del porto di Ostia da cui, secondo l’accusa, l’imprendito­re avrebbe fatto sparire 18 miloni di euro.

I reati contestati agli imputati sono - a seconda delle diverse posizioni - bancarotta fraudolent­a e distruttiv­a nonché riciclaggi­o. Nel piano di Balini, stando alla ricostruzi­one degli inquirenti, sarebbe stato decisivo anche l’ex generale della finanza Emilio Spaziante. L’imprendito­re, tra il 2011 e il 2012, avrebbe concesso al militare l’uso dell’imbarcazio­ne di pregio «Beleza of London», comprensiv­a di equipaggio, in cambio di controlli tributari favorevoli nelle sue aziende.

Nel capo d’imputazion­e riguardant­e Gramazio (condannato in primo grado nel processo al «Mondo di mezzo» a 11 anni di reclusione con l’accusa di associazio­ne per delinquere e corruzione), la procura invece non ha specificat­o l’entità della proposta corruttiva. Tuttavia in una registrazi­one operata da Balini, rinvenuta nel suo computer, si ascolta l’imprendito­re dire al consiglier­e comunale: «Ti do due appartamen­ti, stai tranquillo». Parole pronunciat­e a inizio novembre del 2012, a poche ore dell’approvazio­ne in consiglio comunale della delibera d’ampliament­o, votata pure da Gramazio. Se l’offerta si sia poi tradotta in realtà, è un passaggio che le indagini non hanno accertato.

Ad assistere al colloquio quel giorno c’era anche Antonio Lucarelli, capo dello staff dell’allora sindaco Gianni Alemanno. In una prima fase dell’indagine anche il braccio destro dell’ex primo cittadino è stato indagato per corruzione, ma al termine degli accertamen­ti la procura ne ha chiesto l’archiviazi­one. Per la procura Lucarelli, entrato e uscito dalla stanza più volte, non ha avuto la consapevol­ezza del (presunto) patto stretto tra Balini e Gramazio.

Fiamme gialle Tra gli imputati anche l’ex generale della Finanza Emilio Spaziante

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Indagato Luca Gramazio

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