«Paura? Per spostarci abbiamo solo la sotterranea»
Sul «669» sperimentazione dei tornelli: l’autista controlla i biglietti
I romani si scoprono fatalisti. «Paura? Ma per noi c’è solo la metropolitana per poterci spostare in città», spiegano alcuni. E sempre ieri arriva una novità per i mezzi dell’Atac: i tornelli. Uno sarà attivato sulla circolare 669, linea a bassa frequenza.
Per chi non può fare a meno della metropolitana è un giorno come un altro. «L’incidente di questa mattina? Si ho letto sui social qualcosa, ma poi avevo fretta e non ci ho pensato piu», racconta Romina 32 anni, commessa in un negozio di via Ostiense. Stazione Piramide linea B, snodo importante, un pomeriggio come tanti, dell’incidente che ha coinvolto la stessa linea davvero si preoccupano in pochi. L’indifferenza e la fretta cancellano tutto in fretta. «Stamattina mi ha telefonato mio figlio per chiedermi se era tutto a posto», racconta Giovanna che ogni giorno viaggia sulla B. Maria e Martina, studentesse dell’istituto sociosanitario, ogni giorno si muovono in metro serenamente. «È il mezzo migliore per spostarsi, non abbiamo mai avuto alcun problema», spiegano. Come il loro amico Federico che ogni giorno da Piramide raggiunge il Foro Italico dove frequenta Scienze Motorie. I militari di guardia alla stazione osservano il viavai dei passeggeri da dentro al gabbiotto, gli addetti alle pulizie continuano a spazzare il pavimento della fermata, i passeggeri corrono verso i treni. Come sempre. «Prendo la metro ogni fine settimana quando torno dai miei viaggi di lavoro - racconta Fabio D’Orefice - non ne potrei davvero fare a meno, anche se quando torno dal Nord vedo l’enorme differenza».
E proprio ieri in una giornata terribile per il trasporto pubblico, con l’incidente in metro ed un bus in fiamme, arriva una novità per i mezzi dell’Atac: i tornelli. Uno, per adesso. Sulla circolare 669, storicamente a bassa frequentazione. Ma è comunque un inizio, che il capo del servizio di superficie Alessandro Cafarelli, nell’ultima circolare interna, annuncia così: «A decorrere dall’11 giugno – si legge – prenderà avvio la sperimentazione del tornello sulla vettura impiegata nella linea 669 con capolinea Pincherle: durante questa fase l’operatore di esercizio comandato sulla vettura, una volta giunto in fermata, provvede all’apertura della sola porta anteriore per consentire l’afflusso dei passeggeri; successivamente, l’operatore aprirà la porta cen- trale per il tempo strettamente necessario al deflusso». E poi si specifica che, in caso di forzatura del tornello, «si attiva un avviso acustico per alcuni secondi e i led laterali lampeggianti». Come un allarme, che segnala all’autista una pratica scorretta.
Una novità inattesa, questa del tornello. «Non si tratta, come si è sempre detto, dell’autista-controllore – si ragiona tra i sindacati – ma di un approccio completamente inedito per l’azienda: vedremo, e speriamo soprattutto che non diventi pericoloso per l’autista che così si troverebbe faccia a faccia con chi non vuole pagare».
Problema storico, l’evasione, che l’ex direttore generale Marco Rettighieri considerava stabile attorno al 25%. La «nuova» Atac di Paolo Simioni racconta, al contrario, molti miglioramenti: sarebbe in crescita la vendita dei biglietti (i ricavi, dice Atac, nei primi cinque mesi dell’anno hanno superato i 113 milioni di euro, in crescita dell’1,1% rispetto ai primi cinque mesi del 2017) e anche la lotta all’evasione (a novembre più 20% passeggeri controllati e di multe). Evidentemente, però, ancora non basta. L’idea principale da adottare, resta il «modello Londra», già importata da Cotral: ingresso dalla porta anteriore e verifica del biglietto direttamente a bordo da parte dell’autista. Intanto si testa anche questa alternativa del tornello. Con una «via di fuga»: «In caso di sovraffollamento – conclude la disposizione aziendale – è possibile disattivare il tornello premendo il pulsante rosso».
Da lunedì Sulle vetture parte il test stile Londra: sarà il conducente a verificare il «ticket»