Palazzo Nardini, il blitz dei liceali: «Roma sogna»
I liceali entrano nello stabile in via del Governo Vecchio: faremo 72 «azioni» così in tre giorni
Con due capre, qualche gallina e delle oche, i «ragazzi di Scomodo», giornale che loro stessi distribuiscono gratuitamente, hanno ieri pomeriggio occupato Palazzo Nardini in via del Governo Vecchio.
Sono giunti alla spicciolata e hanno semplicemente aperto il grande e pesante portone. «Siamo riusciti ad aprire, evidentemente non sono neanche bravi a chiudere», racconta Tommaso Salaroli, giovane direttore e fondatore di Scomodo: «Con questo palazzo - aggiunge dal marciapiede esterno - abbiamo inaugurato 72 ore di occupazione di 72 palazzi di Roma. Invece che occupazione la chiamiamo “liberazione”, perché speriamo che tutti questi spazi pubblici abbandonati in giro per la città diventino occasione di sperimentazione. Desideriamo dimostrare che arte e cultura possono essere strumenti di trasformazione là dove la politica e il sociale non riescono più». «Vogliamo ripartire dalla centralità dei luoghi della collettività - aggiungono in coro - per immaginare non solo una risposta alle questioni più immediate, ma un futuro realizzabile solo attraverso il riconoscimento di una cittadinanza planetaria per tutti coloro che attraversano le nostre città». Ieri in tanti sono entrati a Palazzo Nardini: tra i loro simpatizzanti si parla del supporto dell’attore Silvio Muccino, del fotografo Tano D’Amico, del figlio del vicesindaco Giacomo Bergamo. All’esterno qualcuno di loro invita ad entrare anche i turisti: molti accolgono l’invito ed entrano ad osservare. Lo storico immobile di via del Governo Vecchio, che fu sede della Pretura di Roma e poi Casa delle Donne è stato di recente acquistato per svariati milioni di euro dalla Invimit (era di proprietà della Regione): ma di recente il Mibact l’ha definito monumento nazionale e dichiarato inalienabile.
«In questo posto - spiega Lorenzo Romito - che rischia di andare in rovina per le intemperie, noi vogliamo proporre l’arte e la ricerca artistica come unici strumenti che possono conservarlo in questo periodo: oggi l’arte ha un ruolo che la politica non riesce ad avere». La polizia non ha tardato ad arrivare, ma i ragazzi si sono rivolti a Nicola Zingaretti e alla Raggi nella speranza di essere ascoltati: è arrivato Bergamo, il vicesindaco, i ragazzi hanno parlato e poi liberato lo stabile.