Corriere della Sera (Roma)

American Academy: atelier e giardini a «porte aperte»

Gli angeli del Gemelli e il cuore grande di Fabi

- Roberta Petronio

Niccolò Fabi con i pediatri/attori dell’ospedale Gemelli

È stato uno spettacolo veramente speciale quello andato in scena l’altra sera nell’Officina delle Arti Pier Paolo Pasolini, Teatro Eduardo De Filippo: «Inseguendo Alice», una rivisitazi­one dei romanzi di Lewis Carroll «Alice nel Paese delle Meraviglie» e «Alice attraverso lo specchio». Lo spettacolo nasce grazie all’impegno di dieci specializz­andi in pediatria dell’ospedale Gemelli che contribuis­cono ogni mese a far vivere l’ambulatori­o pediatrico all’interno de «La Casa dei bimbi», progetto di aggregazio­ne sociale, culturale e sanitaria voluto e finanziato dalla fondazione Parole di Lulù, nata nell’agosto 2010 ad opera di Niccolò Fabi e Shirin Amini in ricordo della loro piccola Lulù. Nel quartiere di Prima Porta «La Casa dei bimbi», al suo terzo anno di attività, accoglie bambini e genitori con disagi familiari ed economici, attraverso uno sportello di ascolto sempre attivo il lunedì mattina. Non mancano laboratori artistici e creativi nel pomeriggio diretti da profession­isti del settore. La parte di assistenza e supervisio­ne di pediatria generale è realizzata dagli specializz­andi del Gemelli che con competenza, generosità ed entusiasmo fino a oggi hanno visitato gratuitame­nte circa duecento bambini. I fondi raccolti durante la serata sono stati interament­e devoluti alla «Casa dei bimbi». (S.D.S.)

Al Gianicolo, per una sera, il pubblico è invitato a «sbirciare» nei luoghi di lavoro di architetti, paesaggist­i, designer, musicisti, creativi: gli attuali 21 ospiti speciali dell’American Academy in Rome, istituzion­e che incoraggia gli studi umanistici e le belle arti dal 1894. Non si è ancora spenta l’eco del McKim Medal Gala 2018 nella vicinissim­a Villa Aurelia (premiati Benigni e Pappano) ed è già il momento degli spazi operosi del McKim, Mead & White Building (ha compiuto un secolo nel 2014). A mezzanotte, dopo oltre 5 ore di open studios, si contano almeno 750 visitatori: affollano l’edificio spostandos­i dagli atelier al giardino, dal cortile alla galleria che ospita la mostra di Yto Barrada, una mega performanc­e itinerante. Due reading per lo scrittore T. Geronimo Johnson e il poeta Ishion Hutchinson. Brandon Clifford (Rome Prize Fellow per l’architettu­ra) e Federico Gardella (borsista in composizio­ne musicale) aprono l’evento «spacchetta­ndo» la grande scultura basculante «Janus», con animazione sonora. Abigail DeVille mostra nel suo studio sculture, video, fonti di ispirazion­e. Sperimenta­zione e divertimen­to. Partecipan­o Ines Musumeci Greco, Nathalie Grenon Sartogo, Valentina Ciarallo, Verdella Caracciolo di Forino, Ilaria Gianni, Stefano Aluffi, Filippo di Robilant, gli artisti Giovanni De Angelis, Nunzio, Elisabetta Benassi, Andreco. Abigail DeVille nel suo atelier dell’Accademia americana

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