Fabrizio Moro sabato live: «Io come Rocky»
Il cantautore in concerto allo stadio Olimpico sabato. Ospiti: Mannoia, Meta, Ultimo. «Ho invitato anche Curreri. Gaetano rispondimi!»
«L’ultima volta allo stadio Olimpico fu dieci anni fa. Aprivo i concerti di Vasco Rossi. Adesso sono qua che gli subentro. Giovedì lui finisce di smontare, e venerdì allestisco io»: Fabrizio Moro si racconta, alla vigilia della sua prima volta da protagonista allo stadio Olimpico, sabato. Ospiti Mannoia, Meta, Ultimo.
E...
«Ho invitato Curreri. Non mi ha ancora fatto sapere. Gaetano rispondimi!».
Una festa, e un traguardo.
«Ho iniziato a suonare nei club a 23 anni, ora ne ho 43. È stato un lungo percorso, da Stazione Birra a Ciampino, all’Auditorium Conciliazione, al Palalottomatica. Ero in curva all’Olimpico nel ‘95 per Ligabue quando mi scattò la molla: scrivevo, ero molto ispirato. Sognai di esserci un giorno io su quel palco. La vittoria a Sanremo e il successo di Pace e della raccolta Parole rumori e anni mi hanno convinto che fosse il momento migliore».
Quale sua qualità riconosce come vincente?
«So mettermi a rischio, da sempre. Stazione Birra è un posto da 1.500 persone, ma non mi spaventava, da ragazzo. E la caparbietà: un ingrediente fondamentale del talento. Sono come Rocky».
In che senso?
«Non era nato fuoriclasse, ma si faceva il fiato correndo dietro alle galline. E vinceva».
Ha fondato un’etichetta che produce giovani artisti.
«È successo tre anni fa, in un momento in cui non trovavo terreno fertile. Scrivendo per altri, come Emma e Mannoia, con i diritti d’autore ho iniziato a finanziare nuove band. Non è vero che i giovani sono spaesati. Ve ne sono di più o meno ispirati. Lo vedo quando vengono a trovarmi nel backstage e mi raccontano le loro storie. Le storie vengono prima, della musica».
Ha scoperto Ultimo.
«Sì, sono come Pippo Baudo! — ride —. Gli ho fatto aprire i miei concerti al Pala- lottomatica. Mi rivedo in lui. Abbiamo avuto la stessa adolescenza andata in un certo modo, in un quartiere (San Basilio, ndr) che offre poche opportunità. Occorre avere carattere. Senza, si finisce presto nel dimenticatoio, o non si emerge affatto».
Cosa pensa della nuova ondata rap?
«Inizia a stancarmi...Tatuaggi, cocaina, donne, macchine: sempre gli stessi temi. Ammiro personaggi che hanno fatto la storia del genere, Frankie Hi Energy, Fabri Fibra, il primo Caparezza. Ma ho fatto quella vita, e non è come la raccontano. Ormai si sono creati status symbol».
Come ha inciso diventare padre sulla sua musica?
«Libero e Anita hanno il potere di calmarmi. Con loro mi è passata la rabbia che covavo da ragazzo, quando ero inca...to e frustrato. Li vedo poco, da due anni sono separato. Questo sul piano artistico. Sul piano umano, è stato un completamento».
Torniamo al concerto.
«Accanto al live con le ultime canzoni, ci sarà una parte unplugged in cui eseguirò voce e piano pezzi che solo i fan conoscono. Come essere in una stanza. La scenografia: tre ledwall giganteschi con tutta la nostra storia: dico nostra perché da 20 anni siamo una band. E la diretta del concerto, trasmesso da Rtl».
Moro (nel 2014 salì sul palco di M5S) e la politica?
«Ho bisogno di tempo per recuperare fiducia, mi sento tradito. E disamorato. Fan solamente del mio Paese. Fino a quando non tornerà a convincermi, mi dedicherò a scrivere canzoni d’amore».
❞ Boxeur Come me, il pugile di Sylvester Stallone non era nato fuoriclasse, ma vinceva
❞ Politica Ho bisogno di tempo per recuperare fiducia, mi sento tradito. Fan solamente del mio Paese