Corriere della Sera (Roma)

Salvini: «Roma è in difficoltà, ma la colpa non è tutta di Raggi». Vertice del M5S

DOPO IL VOTO-CHOC NEI DUE MUNICIPI

- di A. Arzilli e M. E. Fiaschetti

Dopo il flop elettorale dei Cinque stelle nei Municipi III e VIII, sconfitti al primo turno, è il ministro dell’Inter(dal no, il leghista Matteo Salvini, a prendere le difese della sindaca, Virginia Raggi. Dopo il video pubblicato su Facebook il mese scorso, nel quale sosteneva di non vedere buche suo punto di osservazio­ne nel centro di Roma) il leader del Carroccio torna a parlare della Capitale: «È una città stupenda in difficoltà, ma non dalla giunta attuale. L’immondizia e le buche c’erano anche prima. Si può fare meglio, però non è che chi ci fosse prima della Raggi abbia fatto miracoli. È una città grande sette volte Milano, ma io la organizzer­ei in modo diverso. Ostia, per esempio, si sente altro rispetto al Campidogli­o».

Nel frattempo, dopo la débâcle alle urne il M5S valuta le possibili strategie per ricompatta­re la maggioranz­a e ritrovare il feeling con la città. Ieri Virginia Raggi è stata a Tor Bella Monaca, periferia ex rossa che ha spinto la sua volata alle comunali di due anni fa: la stessa dove, da neo sindaca, era tornata dopo il video della «conta dei topi» girato dai bambini di largo Mengaroni. Se la visibilità sul territorio e il rapporto con i romani sono tra le priorità, sul fronte politico si lavora di sponda. È in questa chiave che, ieri pomeriggio, si è svolto il lungo vertice a Palazzo Senatorio tra gli stellati in Campidogli­o e i colleghi consiglier­i alla Regione: presenti la prima cittadina e Roberta Lombardi. Obiettivo del vertice, allargare il raggio d’azione e fare squadra per rinsaldare l’azione di governo nella Capitale dopo il calo di consensi.

Se non fosse che al tavolo si è definita anche la linea politica da seguire, improntata a un maggiore tatticismo. Si sarebbe parlato, in particolar­e, di una vicenda: l’attacco di Raggi al presidente del Lazio, Nicola Zingaretti, additato come «non nemico di Roma su bus e rifiuti»: una frecciata scagliata senza averne prima discusso con i Cinque stelle alla Pisana, che si sarebbero sentiti bypassati. Da qui l’input a coordinars­i (anche sulle uscite pubbliche) per evitare polemiche sterili e deteriorar­e i rapporti di equilibrio con gli interlocut­ori al governo della Regione. Consapevol­e che il M5S può fungere da ago della bilancia — in consiglio la coalizione di centrosini­stra è sotto di un seggio — Lombardi vuole giocarsi il suo potere negoziale e mantenere un canale aperto con Zingaretti anche sui problemi della Capitale. «Ci ha dato fastidio che la nostra posizione sia stata ignorata — l’appunto di Lombardi alla sindaca — e scavalcata da una comunicazi­one del Comune, seppure giusta e condivisib­ile. Queste cose, se le facciamo insieme, hanno un altro effetto».

Rifiuti

All’incontro si è parlato anche di rifiuti, tema tra i più sensibili nella percezione dei romani, sul quale Raggi e Lombardi ritrovano la sintonia nel puntare il dito contro Zingaretti. Posizione, questa sì, condivisa nella nota che attacca con toni ancora più tranchant il governator­e del Lazio: «Dice un mucchio di balle quando accusa altri, il Comune in testa, dei problemi legati ai rifiuti. La smetta di tenere i cittadini in ostaggio e si metta a lavorare». Dalla Pisana, però, insistono sul fatto che la Città Metropolit­ana non abbia ancora indicato i siti nei quali realizzare gli impianti di smaltiment­o: il prossimo tavolo, al quale parteciper­anno anche le altre quattro province del Lazio, è in programma per il 21 giugno ed entro luglio il dilemma dovrà essere risolto.

Trasporti

Al vertice in Campidogli­o si è affrontata anche la questione dei trasporti, altra grana per la giunta M5S alle prese con il concordato e le molte inefficien­ze. Nel comunicato congiunto ricompare uno dei leitmotiv della campagna elettorale di Lombardi, ovvero che la gestione delle ferrovie ex concesse (Roma-Lido, RomaGiardi­netti e Roma-Viterbo) passi dalla Regione al Comune. Se non fosse che, nel piano per il salvataggi­o di Atac dal maxi debito, è prevista la dismission­e delle tratte allo scadere del contratto nel 2019. La compagine pentastell­ata si allea anche su un altra battaglia, ovvero contestare attraverso una mozione il taglio di 50 milioni del Fondo nazionale trasporti: motivo di attrito con la Regione, alla quale l’amministra­zione capitolina chiederà un ricalcolo in base a sue stime discordant­i, dunque un parziale ristoro.

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Virginia Raggi e Roberta Lombardi

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