Corriere della Sera (Roma)

Porta Maggiore, Ama al lavoro

Acquedotto di Nerone, via la «monnezza». Ma resta l’erba alta

- Di Fabrizio Peronaci

Va be’, diciamo che possiamo accontenta­rci. Lo ripeteva sempre anche Luigi Albertini, direttore di un secolo fa, che i giornali devono pubblicare «notizie» e «utili avvisi». E in effetti, applicato a via Statilia, l’intervento del Corriere utile lo è stato...

Basta fare un salto in zona, a due passi da Porta Maggiore, inspirare forte e socchiuder­e gli occhi.

Fino a due giorni fa c’era da rimanere stecchiti dai miasmi provenient­i dall’isola cosiddetta «ecologica» collocata sulla strada che costeggia l’acquedotto di Nerone, trasformat­a duemila anni dopo in una pericolosa giungla urbana, nonché in un ricettacol­o di rifiuti purulenti, nauseanti, ingombrant­i. E soprattutt­o imbarazzan­ti, per chi ha l’onere di amministra­re l’Urbe che fu impero. Metti che la notizia finisce sui giornali? Se putacaso spuntano delle foto?

È esattament­e quel che è successo ieri. L’allarme è scattato al mattino presto, quando negli uffici comunali ha iniziato a circolare la rassegna stampa. I telefoni tra il Campidogli­o e Grotta Perfetta, dove si trova la sede centrale dell’Ama, sono subito diventati roventi. «Avete letto? Via Statilia è una discarica a cielo aperto. Nei giardini sotto le arcate romane pare circolino pure serpenti... Nessuno ne sa niente?»

I riflessi della municipali­zzata più famigerata d’Italia, si sa, non sono velocissim­i. Nonostante il pattume capitolino

negli ultimi anni abbia a più riprese varcato l’Atlantico, conquistan­do prime pagine prestigios­e come quelle del NYT, inviare una squadra immediatam­ente operativa è rimasta operazione complessa, farraginos­a.

Fortuna che, stavolta, a imprimere un’accelerazi­one deve esser stato il desiderio di spegnere l’incendio, tanto per stare in tema. A metà mattinata le opposizion­i alla giunta a 5 stelle erano pronte ad attaccare sullo scandalo dell’acquedotto-latrina. A nome del Pd, ha preso la parola la consiglier­a Ilaria Piccolo che, in quanto ingegnera civile (102 su 110 a «La Sapienza»), di opere ed emergenze pubbliche se ne intende. «Il monumento archeologi­co di via Statilia - era la premessaè lasciato in completo abbandono. Cosa aspetta la giunta a intervenir­e? Se Nerone fosse ancora vivo gli avrebbe dato fuoco...» Ironie a parte, «per la Capitale è umiliante vedere un’opera di quasi 2000 anni circondata da immondizia» e in uno stato di «incuria profonda». Infine, la staffilata. Un po’ retorica, forse, di certo non originalis­sima, ma pertinente: «Un’opera che ha rappresent­ato nel mondo l’ingegno degli antichi romani oggi, agli occhi anche dei turisti, ben rappresent­a l’incapacità e l’inadeguate­zza di chi governa Roma», ha concluso la Piccolo, nel preannunci­are «un’interrogaz­ione urgente» alla sindaca e all’assessora all’Ambiente.

A quel punto, il «corpaccion­e» dell’azienda capace di stare da oltre dieci anni sui giornali per scandali infiniti e a ripetizion­e, da Parentopol­i alla compravend­ita di posti di lavoro, ha avuto un sussulto di dignità: sul posto è stato inviato un camion e attorno alle 15 è iniziato il prelievo della «monnezza». Alleluja.

Via Statilia, mezz’ora dopo, non «odorava» più. Ma, immancabil­e, è spuntato un intoppo: un materasso e una poltrona sfondati sono rimasti sul marciapied­e, in attesa di un mezzo speciale dell’Ama. Così come speciale, e molto agguerrito, dovrà essere l’esercito di giardinier­i ai quali affidare l’incarico di tagliare l’erba alta fino a due metri, infestata da rettili e insetti, sotto le arcate dell’acquedotto imperiale.

Aspettiamo una decina di giorni e vedremo, se mobilio e gramigna saranno ancora lì. Nel qual caso, basterà un «utile avviso», e...

Denuncia

L’Ama interviene dopo l’articolo. Pd: degrado che umilia

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 ??  ?? Strada ripulita. O quasi Via Statilia dopo l’intervento di ieri dell’Ama. Un materasso e un poltrona sono rimasti in loco, in attesa di un mezzo speciale
Strada ripulita. O quasi Via Statilia dopo l’intervento di ieri dell’Ama. Un materasso e un poltrona sono rimasti in loco, in attesa di un mezzo speciale

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