Zingaretti faccia le infrastrutture e pure in fretta
Il presidente Nicola Zingaretti ha commentato positivamente il rapporto della Banca d’Italia sull’economia della nostra regione. Non abbiamo più voglia di sentire chi governa farsi vanto di dati spesso lontani dalla realtà percepita dalle persone. Il ciclo economico positivo interessa tutte le economia occidentali, per fortuna, e investe anche la nostra regione, ma sarebbe ridicolo pensare che sia l’effetto di politiche regionali.
Il miglioramento dell’economia è imputabile in larghissima parte all’export e in particolare alle prestazioni di poche grandi imprese in due soli settori. Aumentano i contratti di lavoro ma i giovani continuano a non lavorare. Invece di intestarsi meriti la Giunta regionale dovrebbe prendere atto della realtà: il ciclo economico positivo durerà ancora poco. Le politiche pubbliche hanno il dovere di approfittare tempestivamente di questa congiuntura per fare azioni espansive, flessibilizzare il mercato e non ostacolare chi vuole investire. La Giunta del Lazio dovrebbe realizzare le grandi infrastrutture già finanziate, eliminare il pubblico dalla gestione del mercato del lavoro, ridurre le tasse che oggi gravano sulle imprese e sul lavoro, togliere di mezzo la burocrazia. E soprattutto: rilanciare la sanità disastrata e assicurare un ciclo dei rifiuti civile per una regione europea. Zingaretti non ha voluto trarre alcun insegnamento dalle elezioni del 4 marzo. Ha adottato un programma di lavoro e una squadra in totale continuità con i 5 anni precedenti. Ha poi deciso di puntellare la sua debole compagine chiedendo soccorso ai Cinquestelle. Si sono trovati d’accordo sul “no” agli investimenti in infrastrutture, sui “no” ai termovalorizzatori, su “tutto pubblico” dalla sanità all’acqua. La dignità alla persona la dà il lavoro e il decoro dei luoghi in cui abita e dei servizi che riceve, non i decreti o le dichiarazioni pubbliche. Andando avanti così sarà persa anche quest’ennesima occasione.