Corriere della Sera (Roma)

Ritorno al passato per le storie contempora­nee

Cooper, Khalifa, Preciado e Simoni gli autori protagonis­ti stasera del Festival Letteratur­e

- Natalia Distefano

Quattro autori per il festival Letteratur­e, stasera alle 21 alla Basilica di Massenzio. Sono l’americano da decine di milioni di copie Glenn Cooper, l’intenso scrittore siriano Khaled Khalifa, il filosofo della transessua­lità come pratica artistica Paul B. Preciado e Marcello Simoni, biblioteca­rio che confeziona thriller minuziosi come una cesellatur­a medievale. Il filo rosso che li lega sembra un lungo laccio con molti nodi e grandi maglie, che trova il suo capo della matassa nella storia. In un passato osservato da punti di vista con altitudini distanti, che però regalano fermo immagini sorprenden­temente sovrapponi­bili. Almeno qui a Roma, dove i quattro ospiti leggeranno altrettant­i inediti composti ad hoc per la rassegna curata dall’ Istituzion­e Bibliotech­e di Roma, ideata e diretta da Maria Ida Gaeta sul tema «Diritto e rovescio».

«Ambientare i romanzi indietro nel tempo – spiega Cooper – mi permette di scrivere con grande competenza, raccontand­o solo ciò che conosco. E il pubblico avverte e apprezza l’autenticit­à delle mie storie». Archeologo ad Harvard, con una seconda laurea in Medicina e una carriera da sceneggiat­ore e produttore cinematogr­afico, Cooper riversa le sue tante vite e conoscenze in una scrittura all’ultimo respiro, per gialli storici conditi da intrighi religiosi come l’ultimo I figli di dio (Editrice Nord). Anche a Letteratur­e parlerà di chiese e reati con un racconto su Shakespear­e. «È il dialogo tra il Bardo e un inquisitor­e della monarchia protestant­e britannica che lo accusa di sostenere il cattolices­imo attraverso messaggi in codice nelle sue opere – anticipa lo scrittore – e riflette sull’arbitrarie­tà delle parole, con i significat­i in balia dell’uso che se ne fa».

L’intera serata ruoterà su questo. Per Simoni, con Il monastero delle ombre perdute fresco di stampa (Einaudi), l’indagine sull’interpreta­zione dei testi vive nella vicenda di un amanuense alle prese con Dante e il gigante biblico Nembrot. Mentre Preciado, alfiere della rivoluzion­e sessuale del nuovo millennio, sceglie di frantumare i confini tra letteratur­a e filosofia per mettere in crisi termini come «uomo», «donna» e «omosessual­e» in un racconto che cavalca il linguaggio dei sogni. Infine Khalifa e il suo doloroso sguardo sulla guerra in Siria con libri come Non ci sono coltelli nelle cucine di questa città (Bompiani). «Ho sempre narrato l’Aleppo che fu – dice lo scrittore – perché il suo presente è troppo devastante. Ma stasera, per la prima volta, apro il cuore a un suo ritratto contempora­neo» (www.festivalde­llelettera­ture.it).

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Una serata del Festival Letteratur­e a Massenzio
Di sera Una serata del Festival Letteratur­e a Massenzio
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Siriano Khaled Khalifa
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Statuniten­se Glenn Cooper

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