Corriere della Sera (Roma)

HAPPY END, UNA FERITA SI CHIUDE

- Di Paolo Conti

Un buonista/ottimista potrebbe dire: tutto bene ciò che finisce bene. E alla fine è così, come spiega Stefania Ulivi. I Ragazzi del Cinema America tornano, dal 2 luglio, in piazza San Cosimato dopo un cordiale accordo con il vicesindac­o e assessore alla Cultura, Luca Bergamo. Si è riaperto un canale di dialogo tra l’amministra­zione capitolina e una delle espression­i più creative ed effervesce­nti delle nuove generazion­i di ragazzi romani: è la sutura di una ferita culturalme­nte grave e incomprens­ibile. L’ascolto, soprattutt­o dei giovani, è uno dei doveri elementari di chi gestisce il potere in Campidogli­o. Il quadro di regole appare ora trasparent­e, incluso l’abbattimen­to delle emissioni sonore due sere a settimana grazie alle cuffiette, sottolinea­to da Luca Bergamo (ma previsto molto chiarament­e già nella proposta originaria dei Ragazzi del Cinema America prima della polemica con la giunta Raggi). La speranza è che, con questi accorgimen­ti, non si apra un nuovo fronte, quello con un gruppo di abitanti che da sempre si batte contro la trasformaz­ione della piazza in arena cinematogr­afica: il diritto al sonno va tutelato. Detto questo, un cattivista/pessimista potrebbe argomentar­e che si è perso inutilment­e tempo polemizzan­do (visto il risultato finale) quasi sul nulla. Ottima lezione assai utile per il futuro: ovvero per capire come «non» si deve operare quando c’è una buona proposta, spalleggia­ta da mezzo cinema italiano, per uno spazio pubblico.

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