HAPPY END, UNA FERITA SI CHIUDE
Un buonista/ottimista potrebbe dire: tutto bene ciò che finisce bene. E alla fine è così, come spiega Stefania Ulivi. I Ragazzi del Cinema America tornano, dal 2 luglio, in piazza San Cosimato dopo un cordiale accordo con il vicesindaco e assessore alla Cultura, Luca Bergamo. Si è riaperto un canale di dialogo tra l’amministrazione capitolina e una delle espressioni più creative ed effervescenti delle nuove generazioni di ragazzi romani: è la sutura di una ferita culturalmente grave e incomprensibile. L’ascolto, soprattutto dei giovani, è uno dei doveri elementari di chi gestisce il potere in Campidoglio. Il quadro di regole appare ora trasparente, incluso l’abbattimento delle emissioni sonore due sere a settimana grazie alle cuffiette, sottolineato da Luca Bergamo (ma previsto molto chiaramente già nella proposta originaria dei Ragazzi del Cinema America prima della polemica con la giunta Raggi). La speranza è che, con questi accorgimenti, non si apra un nuovo fronte, quello con un gruppo di abitanti che da sempre si batte contro la trasformazione della piazza in arena cinematografica: il diritto al sonno va tutelato. Detto questo, un cattivista/pessimista potrebbe argomentare che si è perso inutilmente tempo polemizzando (visto il risultato finale) quasi sul nulla. Ottima lezione assai utile per il futuro: ovvero per capire come «non» si deve operare quando c’è una buona proposta, spalleggiata da mezzo cinema italiano, per uno spazio pubblico.