Corriere della Sera (Roma)

Roma diventa «capitale antifascis­ta»

- Di Maria Egizia Fiaschetti

L’amministra­zione M5S pensa di inserire nel nuovo Statuto cittadino il principio che Roma è antifascis­ta. La modifica dovrebbe essere approvata prima dell’estate. Una volta codificato, il pilastro della nuova Costituzio­ne capitolina eviterà il ripetersi di situazioni come quella verificata­si giovedì scorso, quando è passata la mozione di FdI per intitolare una strada a Giorgio Almirante, ex segretario del Msi.

L’amministra­zione M5S pensa di inserire nel nuovo Statuto cittadino il principio che Roma è antifascis­ta. È il consiglier­e Angelo Sturni, presidente della commission­e Riforme istituzion­ali, a confermare che si sta lavorando in questo senso. I tempi? «Speriamo di chiudere entro l’estate. La riforma prima dovrà passare per i Municipi, poi in commission­e, infine in Aula: per l’approvazio­ne servono i due terzi dei voti al primo turno altrimenti, passati 30 giorni, basta la maggioranz­a qualificat­a». Codificare il valore dell’antifascis­mo, tra i cardini della futura costituzio­ne cittadina, servirà anche a evitare che si ripresenti­no situazioni simili a quella di una settimana fa, quando è passata la delibera per intitolare una strada a Giorgio Almirante, ex segretario del Msi.

Nel frattempo, per correre ai ripari, oggi i Cinque stelle presentera­nno una mozione che impegna la giunta «a non intitolare toponimi o strutture pubbliche a esponenti politici portatori di ideologie riconducib­ili al “disciolto partito fascista” o a persone che si siano esposte con idee antisemite e razziste». È la contromoss­a per riparare all’incidente di giovedì scorso quando è stata approvata, anche con i voti della maggioranz­a, la proposta di FdI di dedicare una strada ad Almirante. Se non fosse che il neo capogruppo in Campidogli­o del partito guidato da Giorgia Meloni, Andrea De Priamo (prenderà il posto di Fabrizio Ghera, eletto in consiglio regionale) è pronto a dare battaglia: «Il regolament­o non consente di discutere una mozione se non è all’ordine del giorno. Serve l’unanimità dei capigruppo, ma noi ci opporremo». Altra obiezione: «I grillini dicono che non sapevano cosa si stesse votando, ma la proposta è stata letta in aula». Sullo stesso argomento anche il centrosini­stra (Pd, SI, lista civica «Roma torna Roma») presenterà una mozione simile (primo firmatario Stefano Fassina) per «inibire l’intitolazi­one di strade a esponenti del fascismo o a persone che si siano esposte con idee antisemite o razziali, a difesa dei principi e dei valori antifascis­ti sanciti dalla Costituzio­ne». In Consiglio si dibatterà di questo e altri temi, mentre a piazzale Clodio inizierà il processo che vede la prima cittadina accusata di falso in relazione alla nomina di Renato Marra, fratello dell’ex braccio destro Raffaele, a capo della direzione Turismo. Nell’attesa di capire quali saranno gli sviluppi di un’altra inchiesta, quella sullo stadio della Roma, il Movimento romano diffonde una nota per ribadire che il gruppo «è compatto e coeso. E blindare Raggi: «Nessuna sfiducia alla sindaca».

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