Corriere della Sera (Roma)

Raggi, oggi il caso Marra: via al processo

Nomina di Renato, la sindaca a processo

- F. Fia.

Di nuovo uniti ma separati. I destini processual­i di Virginia Raggi e Raffaele Marra tornano a sovrappors­i, dopo che l’arresto del secondo ne ha scisso sul nascere i percorsi politici. La sindaca compare oggi in aula per la prima udienza del processo che la vede imputata di falso nella procedura di nomina di Renato Marra, stessa identica circostanz­a per la quale la posizione dell’ex direttore delle risorse umane, Raffaele Marra, suo fratello, è già a dibattimen­to con l’accusa di abuso di ufficio.

L’intreccio ha una spiegazion­e nella legittima scelta, tutta politica, fatta a gennaio della prima cittadina, quella di farsi processare con rito immediato. Triplice l’obbiettivo raggiunto. Il primo: allontanar­e mediaticam­ente la sua posizione da quella dell’ex fedelissim­o Marra, descritto nelle indagini come un sindaco ombra e che la Raggi si affrettò invece a definire «solo uno dei 23 mila dipendenti capitolini» già al momento dell’arresto. Il secondo: far slittare a dopo le ele- zioni politiche dello scorso marzo il suo processo, a tutela dell’immagine dell’intero Movimento Cinque Stelle. Terzo: lasciare ad entrambi la possibilit­à di non testimonia­re nel processo dell’altro, perché imputati in procedimen­to connesso. Il calendario giudiziari­o ha poi fatto sì che, seppure con rito ordinario, il processo a Marra sia cominciato prima ed ha celebrato il 20 aprile la sua udienza iniziale. Inevitabil­mente la sentenza dell’uno influirà sull’altro.

La contestazi­one alla sindaca è di aver mentito al responsabi­le dell’anticorruz­ione capitolina sulle procedure che portarono Renato Marra dalla direzione vigili del XV Municipio a capo del dipartimen­to Turismo (nomina poi revocata per le polemiche) quando dichiarò di aver effettuato la scelta «in piena autonomia» mentre in chat accusava lo stesso Marra di non averle detto «la verità sui compensi». La dimostrazi­one, secondo i pm, che era stato lui a gestire la pratica del fratello. Su questo «conflitto di interessi» poggia l’accusa contro Marra. «Mi stai dando del disonesto — ribatteva lui in chat —. Non ti ho mai nascosto nulla. Te l’ho detto! Evidenteme­nte non troppe volte!».

I due procedimen­ti hanno in comune anche altri due dati. La lista dei testimoni, che è in parte sovrapponi­bile (i legali della Raggi hanno citato, tra gli altri, gli assessori Luca Bergamo, Daniele Frongia, Adriano Meloni, l’attuale responsabi­le risorse umane, Antonio De Santis, e il segretario particolar­e della sindaca, Fabrizio Belfiori). Ma soprattutt­o il fatto che in nessuno dei due casi il Campidogli­o si è costituito parte civile pur avendone titolo.

Assistita dagli avvocati Emiliano Fasulo e Alessandro Mancori, la sindaca si farà forza anche sulla archiviazi­one già intascata per l’altra contestata nomina, quella di Salvatore Romeo.

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Ottobre 2016 Nella foto d’archivio l’ex braccio destro di Raggi, Marra, con Romeo

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