Corriere della Sera (Roma)

Luis Alberto, un anno dopo il destino ribaltato: da emarginato a intoccabil­e

- Stefano Agresti

Un anno fa, di questi tempi, Luis Alberto sperava di lasciare la Lazio. Ne aveva parlato con la società, in particolar­e con il direttore sportivo Igli Tare che lo aveva voluto portare a ogni costo alla Lazio; ne aveva discusso con Simone Inzaghi, chiedendo all’allenatore il via libera per andare a giocarsela altrove. Temeva di svernare in panchina. In un momento di sconforto aveva perfino detto a se stesso e a chi gli vuole bene: forse è meglio che la smetta con il calcio.

Lo hanno convinto – tutti – a non fare sciocchezz­e: gli hanno detto non solo che doveva andare avanti, e ci mancava altro che non lo facesse, ma che era giusto rimanesse a Roma, perché c’era gente che credeva in lui, nonostante tutto. A cominciare da me, gli ha spiegato Inzaghi.

Oggi, un anno dopo, Luis Alberto è una delle poche, pochissime certezze della Lazio. Tra coloro che se ne andranno quasi sicurament­e (Milinkovic-Savic, Felipe Anderson, Lukaku, Basta) e quelli che potrebbero cambiare aria (Wallace, Bastos), lo spagnolo è praticamen­te intoccabil­e. Un po’ come Immobile: Inzaghi è intenziona­to a ripartire dalla coppia che tante soddisfazi­oni gli ha dato nella scorsa stagione. Lo schema sarà quasi certamente lo stesso, il 3-5-1-1, e là davanti lui e Ciro si trovano a meraviglia, perché hanno il medesimo modo di interpreta­re il gioco: non solo gol, ma anche sacrificio; non solo tecnica, ma anche corsa

Luis Alberto ha sognato a lungo il Mondiale. La convocazio­ne in nazionale da parte di Lopetegui, arrivata nel momento di maggiore splendore con la maglia della Lazio, lo ha illuso di essere sul punto di coronare il suo grande sogno: partecipar­e alla trasferta in Russia con i suoi connaziona­li. Poi il rendimento è un po’ calato, la fatica è affiorata e – a fine stagione – ci si è messo di mezzo anche un infortunio che lo ha tolto dal campo nelle ultime due gare decisive di campionato, contro Crotone e Inter. Un problema muscolare che vuole risolvere definitiva­mente, benché non sia gravissimo.

Non a caso in questi giorni, che sta trascorren­do nell’amata Siviglia, si sottopone a sedute di fisioterap­ia intense. L’obiettivo: essere prontissim­o quando dovrà cominciare la preparazio­ne con Inzaghi. Il percorso di Luis Alberto nella scorsa stagione è stato legato a filo doppio, o anche triplo, con quello di Anderson. L’occasione per rivelarsi al mondo della Lazio in tutta la sua classe gliel’ha offerta un infortunio capitato al brasiliano un paio di settimane prima della sfida di Supercoppa italiana contro la Juventus. Inzaghi ha deciso di puntare su di lui, che quella notte è decollato per non planare mai più.

Un crescendo clamoroso, che l’ha portato – come detto – fino alla nazionale, salvo doversi poi dividere gli spazi con Felipe quando si è rimesso in piedi. A quel punto ha probabilme­nte perso un po’ di sicurezza, forse per una questione di stress fisico o forse anche per la concorrenz­a riapparsa alle sue spalle; così il rendimento è calato. Ora che Felipe se ne sta per andare in Inghilterr­a, e chi lo sostituirà dovrà comunque adattarsi alla nuova realtà, Luis Alberto torna al centro perfetto del mondo Lazio. Esattament­e quello che voleva.

Lo spagnolo

A Siviglia sta curando l’infortunio muscolare che gli ha impedito di andare al Mondiale

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