Corriere della Sera (Roma)

Gita al faro, scrittori al confino letterario

A Ventotene De Giovanni e Romana Petri

- Lilli Garrone

Nella suggestiva cornice di Ventotene ritorna il festival letterario «Gita al faro». È la settima edizione e come nelle precedenti sei, scrittori o scrittrici italiane saranno al «confino» nell’isola pontina per scrivere un racconto che leggeranno loro stessi al pubblico nella serata finale: quest’anno l’appuntamen­to è sabato 23 giugno alle 22, alla «luce del faro».

Sotto la direzione artistica della conduttric­e radiofonic­a Loredana Lipperini a comporre le pagine ispirate a Ventotene sono stati invitati Stefano Bartezzagh­i, l’autore di Parole in gioco (Bompiani) e Maurizio De Giovanni, che ha riscritto al femminile il noir italiano con Sara al tramonto (Rizzoli); e le scrittrici Giusi Marchetta, autrice di Dove sei stata (Rizzoli), Laura Pugno con il suo recentissi­mo libro La metà di bosco (Marsilio), Romana Petri autrice de Il mio cane del Klondike (Neri Pozza) e Veronica Raimo la giovane autrice di Miden (Mondadori).

Ma come ogni anno il festival inizia ben prima della suggestiva serata finale: stasera è in programma l’incontro con Giusi Marchetta e Laura Pugno alla libreria Ultima Spiaggia (ore 22) e si prosegue domani alla stessa ora con Stefano Bartezzagh­i, Veronica Raimo e Romana Petri; i lettori potranno invece parlare con Maurizio De Giovanni sabato 23 (ore 18).

Con un format inedito nel panorama degli eventi culturali, il festival si pone l’obiettivo di trasformar­e il confino letterario sull’isola in un laboratori­o creativo, che permetta agli autori e al pubblico di vivere la scrittura e condivider­la nel momento stesso in cui il pensiero diventa parola. Ne emerge così una formula di cultura partecipat­a nelle sue fasi d’ideazione, progettazi­one e realizzazi­one, basata su un forte coinvolgim­ento delle realtà locali, quali partner at-

tivi della manifestaz­ione attraverso visite guidate e interazion­e con gli isolani per il rilancio del ricco patrimonio storico, artistico e ambientale dell’isola. Un focus particolar­e è rivolto al settecente­sco carcere borbonico di Santo Stefano, luogo di grande suggestion­e dichiarato monumento nazionale nel 2008, che versa in grave stato di abbandono,

per il cui recupero e valorizzaz­ione il festival e in primo luogo l’Associazio­ne per Santo Stefano in Ventotene onlus (nata appositame­nte per questo importante obiettivo) sono impegnati. Ventotene diventa così un luogo privilegia­to da cui guardare il mondo.

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Isola Un’immagine del faro di Ventotene, nell’arcipelago delle Pontine

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