È metro choc, scippate ottomila persone l’anno
Assalti su treni e banchine, allarme sicurezza
Allarme sicurezza sulla metropolitana. Gruppi di borseggiatori continuano ad aggirarsi nelle stazioni del centro: i dati 2016-2017 riferiscono di 24 mila episodi denunciati in città, 7-8mila circa dei quali, secondo una stima, sono avvenuti nel sottosuolo. In pratica una ventina al giorno nelle oltre quaranta fermate della metro. I quotidiani controlli delle forze dell’ordine stanno tuttavia spingendo alcuni pregiudicati a salire in superficie. Ora il «daspo urbano» potrebbe aiutare a debellare il fenomeno.
Stazione Termini, sabato mattina. L’assalto ai treni della metropolitana non è quello dei pendolari di tutti i giorni, ci sono soprattutto turisti. Vittime predestinate dei gruppi di borseggiatori - più borseggiatrici per la verità che si mischiano con i passeggeri. Jeans, magliette, cappellini e borse. Si confondono, passano inosservati. Difficile se non impossibile distinguerli dalla massa. Ed è proprio questa la loro forza. I dati 2016-2017 parlano di oltre 24 mila borseggi l’anno nella Capitale, ovvero una settantina al giorno. Di questi più di una ventina sulla metropolitana. E potrebbe essere una stima in difetto, perché ci sono giornate - in particolare durante le festività o anche d’estate quando l’affluenza dei turisti aumenta le proporzioni. In pratica 7-8 mila furti con destrezza, a volte scippi quando le vittime cercano in qualche modo di reagire, ogni 12 mesi, nonostante le operazioni di contrasto delle forze dell’ordine, con migliaia di arresti nello stesso periodo. Uno spiraglio per fortuna si intravede da qualche mese. «Abbiamo alleggerito la pressione sulla metropolitana - spiegano i carabinieri della compagnia Roma Centro -, ci sono borseggiatori che preferiscono ormai agire in superficie, derubare i turisti sugli autobus o nelle stazioni. Almeno nel sottosuolo però per loro non è più così facile, anche grazie alle nostre pattuglie e a quelle dell’Esercito». Non è un caso infatti che soltanto ieri i militari dell’Arma abbiano arrestato due ladri, entrambi nordafricani, all’interno di un lussuoso albergo di via Veneto dove avevano rubato le borse di alcune turiste e abbiano bloccato quattro borseggiatori nella zona dei Fori Imperiali, proprio a ridosso della fermata Colosseo della metropolitana. L’ennesima stretta dei carabinieri in quella parte del centro particolarmente colpita da borseggi e scippi.
Ma la metropolitana con le comitive di turisti che arrivano da tutto il mondo rimane uno dei principali luoghi a rischio-furto. Basta farsi un giro in alcune stazioni ormai diventate storiche: Termini, Spagna, Colosseo, Repubblica. Ragazzine - provenienti secondo chi indaga per lo più dai campi nomadi di Castel Romano, sulla Pontina, e Aprilia (Latina) - si aggirano sulle banchine fingendo di attendere i treni. Con loro ci sono anche personaggi - a volte sempre le stesse facce - italiani, sudamericani, nordafricani, già conosciuti dalle forze dell’ordine, a caccia di turisti. E non solo. Sono infatti molti i lavoratori stranieri presi di mira dai borseggiatori. Come il giovane bengalese che qualche settimana fa è stato addirittura picchiato quattro volte in un’ora da quattro giovani rom che aveva deciso di pedinare dopo essere stato derubato. La sua colpa? Quella di essersi ribellato a un’aggressione che rimane abbastanza frequente nella metropolitana. Le quattro sono state poi arrestate dalla polizia.
Proprio la Questura nei mesi scorsi ha siglato in Prefettura con l’Atac il «Protocollo
Castel Romano La maggior parte dei «mano lesta», secondo chi indaga, arrivano dal campo rom
Questura-Atac Firmato da un anno un protocollo d’intesa per «la realizzazione di iniziative coordinate»
d’intesa per la realizzazione di iniziative coordinate per la sicurezza del trasporto pubblico», con attività di supporto da parte della polizia al personale aziendale e con agenti a bordo, «in un’ottica di aumento della sicurezza percepita dall’utente al fine di contrastare i reati predatori». Iniziative che hanno già contribuito a far calare a livello generale questi episodi - circa 400 casi in meno - fra il 2016 e il 2017, ma che certe volte si scontrano con il ritorno nelle stazioni di pregiudicati già arrestati, soggetti che delinquono da anni, spesso protetti da alias che impediscono identificazioni sicure, e che dopo essere stati neutralizzati, si ripresentano dopo qualche tempo per colpire di nuovo. Fra le misure adottate dall’autunno scorso, anche per allontanare persone pericolose e moleste dalle fermate della metropolitana in centro, c’è il «daspo urbano»: nelle ultime due settimane soltanto i carabinieri ne hanno proposti al Comune più di cinquanta. Un'arma in più anche contro i borseggi.