Corriere della Sera (Roma)

«Hotel Gagarin», applausi per Argentero e Battiston

Tutti i colori dell’Africa al Maxxi: viavai di artisti e tanti ospiti accolti da Melandri

- Paola Medori Roberta Petronio

Al cinema Intrasteve­re il cast della commedia «Hotel Gagarin» festeggia, insieme al pubblico, il traguardo di 50mila presenze in sala. E ringrazia tutti per la sorprenden­te accoglienz­a ricevuta dalla poetica, originale opera prima di Simone Spada, dedicata alla fabbrica dei sogni.

Emozionati gli attori Luca Argentero, in tenuta casual, Giuseppe Battiston, Silvia D’Amico e il regista hanno risposto divertiti alle curiose domande sulla pellicola, una storia di speranza, ambientata nella fredda Armenia, con protagonis­ti un gruppo di maldestri estranei, precari nella vita, che insieme scoprirann­o nuove occasioni di felicità.

«Siamo contenti che questo nostro insolito e piccolo film sia riuscito a crearsi un suo spazio e un suo pubblico in un momento molto complicato e difficile per la stagione cinematogr­afica. Ringrazio tutti quelli che lo hanno sostenuto, amato e che andranno a vederlo visto che è ancora in programmaz­ione. E a quelli che ci hanno lavorato dedico una frase di Hotel Gagarin: “Signori, è stato un privilegio sognare con voi”», ha commentato Simone Spada, al suo debutto sul grande schermo dopo tanta gavetta con registi del calibro di Claudio Caligari, Gabriele Mainetti e Nunziante-Zalone. Attrice Silvia D’Amico ha incontrato il pubblico in sala

Al Maxxi tutti i colori dell’Africa. Dopo il vernissage che ha svelato due grandi mostre, «African Metropolis» e «road to justice», va subito in scena la prima serata del ciclo di incontri con gli scrittori che raccontano il continente. Si parte con Alain Mabanckou e un’appendice di rumba congolese (La Symphonies Céleste). In via Guido Reni circola grande energia dopo la doppia preview che ha mescolato nel parterre creativo gli ospiti della diplomazia, da Janine Tagliante Saracino, ambasciato­re della Costa d’Avorio all’ambasciato­re di Francia in Italia Christian Masset, da Hajar Seif Elnasr, addetto culturale dell’ambasciata d’Egitto al ministro consiglier­e del Marocco Abdelmalik Achargui. La superstar dell’arte

Alla Casa del Jazz, musica a sostegno della libertà di stampa. Grande successo di pubblico per la seconda edizione del concerto voluto da «Ossigeno per l’Informazio­ne», l’osservator­io italiano sui Da sinistra: Hassan Musa con un’ospite, Delio Jasse, il presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri africana Hassan Hajjaj ha allestito un salotto marocchino, sede del talk inaugurale del progetto artistico: qui si riuniscono con il presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri molti dei protagonis­ti della collettiva, che raccoglie cento lavori per «Una città immaginari­a» e testimonia­nze su memoria, rabbia e riconcilia­zione. Arrivano Bili Bidjocka, Amina Zoubir, Joel Andrianome­risoa, Abdoulaye Konaté, Maurice Pefura, Abdulrazaq Awofeso, Franc Abd-Baar Fanny, Delio Jasse, Antoine Tempé, Lucas Gabriel, Bukara Khalili, Michael Tsegaye. E nella gigantesca installazi­one di Youssef Limoud, il viavai è continuo. giornalist­i minacciati e le notizie oscurate con la violenza. Ad esibirsi «The Scoop Jazz Band», l’orchestra nata da un gruppo di giornalist­i, e il sassofonis­ta Nicola Alesini. La serata si è aperta ricordando il messaggio di solidariet­à inviato lo scorso anno da Luciana Alpi, recentemen­te scomparsa: un modo per omaggiare il coraggio della mamma della giornalist­a Rai Ilaria Alpi. (P. Med.)

Incontri, spettacoli, proiezioni e concerti: l’estate alla Casa Internazio­nale delle Donne si declina così, tanti appuntamen­ti culturali, ospitati nel cortile del

Buon Pastore, per ribadire il «no alla chiusura». L’altra sera per il concerto di Paola Turci sono arrivate anche Jasmine Trinca e Fiorella

Mannoia. Quest’ultima ha cantato due pezzi insieme alla Turci. «La casa non va chiusa - ha detto Mannoia - Qui ci sono più di 30 associazio­ni di donne che lavorano per i diritti delle donne. E ancora oggi è necessario. Venite a conoscerla». Insieme Selfie con il pubblico per Zoro e Emma Bonino (a destra)

Incontri e dibattiti all’ora dell’aperitivo nel bar all’interno del Parco Nemorense con la rassegna «Be Pop» (fino al 2 luglio). Cultura, immigrazio­ne, musica, politiche sociali e temi legati alla Capitale: l’altro giorno sono intervenut­i anche Zoro, al secolo Diego Bianchi, e Emma Bonino.

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