«Hotel Gagarin», applausi per Argentero e Battiston
Tutti i colori dell’Africa al Maxxi: viavai di artisti e tanti ospiti accolti da Melandri
Al cinema Intrastevere il cast della commedia «Hotel Gagarin» festeggia, insieme al pubblico, il traguardo di 50mila presenze in sala. E ringrazia tutti per la sorprendente accoglienza ricevuta dalla poetica, originale opera prima di Simone Spada, dedicata alla fabbrica dei sogni.
Emozionati gli attori Luca Argentero, in tenuta casual, Giuseppe Battiston, Silvia D’Amico e il regista hanno risposto divertiti alle curiose domande sulla pellicola, una storia di speranza, ambientata nella fredda Armenia, con protagonisti un gruppo di maldestri estranei, precari nella vita, che insieme scopriranno nuove occasioni di felicità.
«Siamo contenti che questo nostro insolito e piccolo film sia riuscito a crearsi un suo spazio e un suo pubblico in un momento molto complicato e difficile per la stagione cinematografica. Ringrazio tutti quelli che lo hanno sostenuto, amato e che andranno a vederlo visto che è ancora in programmazione. E a quelli che ci hanno lavorato dedico una frase di Hotel Gagarin: “Signori, è stato un privilegio sognare con voi”», ha commentato Simone Spada, al suo debutto sul grande schermo dopo tanta gavetta con registi del calibro di Claudio Caligari, Gabriele Mainetti e Nunziante-Zalone. Attrice Silvia D’Amico ha incontrato il pubblico in sala
Al Maxxi tutti i colori dell’Africa. Dopo il vernissage che ha svelato due grandi mostre, «African Metropolis» e «road to justice», va subito in scena la prima serata del ciclo di incontri con gli scrittori che raccontano il continente. Si parte con Alain Mabanckou e un’appendice di rumba congolese (La Symphonies Céleste). In via Guido Reni circola grande energia dopo la doppia preview che ha mescolato nel parterre creativo gli ospiti della diplomazia, da Janine Tagliante Saracino, ambasciatore della Costa d’Avorio all’ambasciatore di Francia in Italia Christian Masset, da Hajar Seif Elnasr, addetto culturale dell’ambasciata d’Egitto al ministro consigliere del Marocco Abdelmalik Achargui. La superstar dell’arte
Alla Casa del Jazz, musica a sostegno della libertà di stampa. Grande successo di pubblico per la seconda edizione del concerto voluto da «Ossigeno per l’Informazione», l’osservatorio italiano sui Da sinistra: Hassan Musa con un’ospite, Delio Jasse, il presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri africana Hassan Hajjaj ha allestito un salotto marocchino, sede del talk inaugurale del progetto artistico: qui si riuniscono con il presidente della Fondazione Maxxi Giovanna Melandri molti dei protagonisti della collettiva, che raccoglie cento lavori per «Una città immaginaria» e testimonianze su memoria, rabbia e riconciliazione. Arrivano Bili Bidjocka, Amina Zoubir, Joel Andrianomerisoa, Abdoulaye Konaté, Maurice Pefura, Abdulrazaq Awofeso, Franc Abd-Baar Fanny, Delio Jasse, Antoine Tempé, Lucas Gabriel, Bukara Khalili, Michael Tsegaye. E nella gigantesca installazione di Youssef Limoud, il viavai è continuo. giornalisti minacciati e le notizie oscurate con la violenza. Ad esibirsi «The Scoop Jazz Band», l’orchestra nata da un gruppo di giornalisti, e il sassofonista Nicola Alesini. La serata si è aperta ricordando il messaggio di solidarietà inviato lo scorso anno da Luciana Alpi, recentemente scomparsa: un modo per omaggiare il coraggio della mamma della giornalista Rai Ilaria Alpi. (P. Med.)
Incontri, spettacoli, proiezioni e concerti: l’estate alla Casa Internazionale delle Donne si declina così, tanti appuntamenti culturali, ospitati nel cortile del
Buon Pastore, per ribadire il «no alla chiusura». L’altra sera per il concerto di Paola Turci sono arrivate anche Jasmine Trinca e Fiorella
Mannoia. Quest’ultima ha cantato due pezzi insieme alla Turci. «La casa non va chiusa - ha detto Mannoia - Qui ci sono più di 30 associazioni di donne che lavorano per i diritti delle donne. E ancora oggi è necessario. Venite a conoscerla». Insieme Selfie con il pubblico per Zoro e Emma Bonino (a destra)
Incontri e dibattiti all’ora dell’aperitivo nel bar all’interno del Parco Nemorense con la rassegna «Be Pop» (fino al 2 luglio). Cultura, immigrazione, musica, politiche sociali e temi legati alla Capitale: l’altro giorno sono intervenuti anche Zoro, al secolo Diego Bianchi, e Emma Bonino.