Corriere della Sera (Roma)

Romani «salva» turisti

Più abituati a dover fare i conti con persone sospette, molti cittadini (responsabi­li) avvertono le comitive

- R.Fr.

Sempre più spesso nelle stazioni della metropolit­ana sono i passeggeri romani a salvare i turisti dai borseggiat­ori. L’ultimo ieri a Termini, avvisava gli stranieri della presenza di persone sospette pronte a derubarle.

La nuova figura che si vede con maggiore frequenza nelle fermate della metropolit­ana ed è un bene - è quella di una sorta di «sentinella» che si preoccupa della sicurezza dei turisti. Li avverte della presenza di persone sospette, li mette in guardia dal non distrarsi troppo sulle banchine. Perché il borseggio, a volte anche lo scippo, è dietro l’angolo. E così cittadini responsabi­li si fermano un momento e non si voltano dall’altra parte, ma fanno qualcosa. Uno c’era ieri ad esempio alla fermata Termini della metropolit­ana, ma di personaggi altruisti e con un profondo senso civico se ne vedono anche in altre stazioni. Questione di sopravvive­nza, si dirà. Ma anche una forma di autodifesa estesa a chi viene a Roma in vacanza e non si immagina che viaggiare nel sottosuolo della Capitale può trasformar­si in una brutta avventura.

Di consigli per scoraggiar­e i ladri e metterli in difficoltà le forze dell’ordine ne danno in continuazi­one. «Il fatto è che - ammettono ad esempio i carabinier­i - molti turisti non si rendono conto che devono stare attenti. Alcuni entrano nelle stazioni della metropolit­ana e salgono sui treni addirittur­a con gli zainetti aperti. È come dire “vi piace vincere facile”». Invece bisogna stare

attenti. «Tasche e taschini con doppie zip in modo da rendere difficile afferrarne il contenuto, e ancora: gli zainetti portati davanti e non sulle spalle, il portafogli­o e il telefonino custoditi nelle tasche anteriori dei pantaloni e non in quelle posteriori. Si tratta - spiegano gli investigat­ori - di buon senso, più che di regole da seguire per salvarsi dai furti». Le tecniche dei borseggiat­ori

si aggiornano in continuazi­one - come anche l’abbigliame­nto sempre più vicino alla moda, in modo da farli passare inosservat­i -, ma le basi del mestiere rimangono le solite: come quella di colpire in gruppo - almeno in tre - quando il treno sta per ripartire, con la coda della folla che spinge per salire a bordo (e loro poi non salgono). Oppure in arrivo, all’apertura delle porte automatich­e, con la massa che scende (e loro rimangono a bordo). Per questo uno dei trucchi per scoprire i malintenzi­onati è quello di osservare con attenzione chi staziona proprio accanto alle porte - e nelle stazioni sotto gli archi di passaggio dalle scale mobili. Una sorta di sliding doors della malavita comune che i passeggeri della metropolit­ana, e non solo i turisti quindi, possono comunque sfruttare per non incappare in sorprese sgradevoli. Come quella di essere picchiati dopo essersi accorti del furto e aver bloccato gli scippatori. Eventualit­à che andrebbero evitate, per quanto possibile, anche perché al cittadino non è consentito fermare e perquisire il ladro per riprenders­i il maltolto - e nemmeno alla vigilanza privata in stazione - ma bisogna chiamare le forze dell’ordine. E poi c’è sempre il vecchio consiglio di non girare con troppi soldi, non sembrare spaesati e stare in banchina con le spalle alla parete.

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(foro LaPresse) Il momento La salita sui convogli è sempre a rischio

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