CENTRO E PERIFERIE OMOLOGATI DA DEGRADO E ABBANDONO
Caro Conti, in due anni la sindaca Raggi ha portato a casa un risultato: ha azzerato le differenze tra centro e periferia. Pochi giorni fa ero a San Basilio, con cassonetti stracolmi di immondizia «normale» non raccolta da giorni (ovvero niente divani abbandonati, né congiura dei frigoriferi) ed erbacce alte tre metri: esattamente la stessa situazione di incuria e degrado che devasta il centro. In fondo i romani non pretendono la luna, solo i servizi di base del vivere civile da chi si era presentato (consapevole dei problemi) come paladino del cambiamento. Che sicuramente c’è stato, ma in peggio. Isabella Ceccarini
La sua lettera è «laica», non ideologica. Forse lei appartiene alla quota di romani che salutò l’arrivo di Virginia Raggi come una possibile occasione per girare pagina. Stiamo toccando con mano il baratro che divide la dura vita di chi amministra dalle galvanizzanti promesse elettorali. Ricorda lo slogan di Ignazio Marino sotto elezioni? «Cambiamo tutto». Un azzardo pagato duramente. Virginia Raggi promise grande attenzione per le periferie, lì dove aveva stravinto ma è avvenuto ciò che lei scrive: una omologazione centro-zone periferiche, però all’insegna del degrado, dell’orrore. Altro che ridicole congiure dei frigoriferi.