Caudo: vince il modello Montesacro
Il neopresidente (centrosinistra): coalizione ampia, cittadini con noi, segnale da cogliere
È Giovanni Caudo (centrosinistra) il nuovo presidente del III Municipio: in campo per la coalizione di centrosinistra, dopo aver vinto le primarie come candidato civico, ha sconfitto al secondo turno il competitor di centrodestra, Francesco Maria Bova con 13 punti di vantaggio (56,71% contro 43,29%). Docente di Urbanistica a Roma Tre ed ex assessore nella giunta Marino, Caudo attribuisce la vittoria al «modello Montesacro», sulla falsariga della formula Zingaretti: allargata a Leu e a liste non riconducibili ai partiti, ma alla società civile. Gli sfidanti sono approdati al secondo turno dopo aver battuto la Cinque stelle Roberta Capoccioni, minisindaca uscente che si è ripresentata nonostante la sfiducia.
È Giovanni Caudo (centrosinistra) il nuovo presidente del III Municipio. Nella sfida al ballottaggio prevale sul competitor di centrodestra, Francesco Maria Bove: 56,71% contro 43,29%. Docente di Urbanistica a Roma Tre ed ex assessore nella giunta Marino, alle primarie Caudo si è imposto come candidato civico di una coalizione ora ribattezzata «modello Montesacro», allargata a Leu e a liste non riconducibili ai partiti, ma espressione della società civile. «Due anni fa gli elettori del Movimento Cinque stelle hanno dato credito alla protesta — il neo presidente interpreta così il risultato — ma si sono resi conto che la proposta, rispetto alla cultura di governo, è insufficiente». I due sfidanti sono approdati al secondo turno battendo la rivale pentastellata, la minisindaca uscente Roberta Capoccioni, ferma al 19,74%: la grillina di estrazione lombardiana si è ripresentata nonostante la sfiducia, dopo la defezione di quattro consiglieri di maggioranza. Si è chiusa invece al primo turno la sfida nell’VIII Municipio, dove il prescelto della coalizione di centrosinistra, Amedeo Ciaccheri, ha raccolto oltre il 54% delle preferenze: il trentenne, cresciuto nelle file di Sel, si è imposto sul rivale di centrodestra, Simone Foglio (25%) e sul pentastellato Enrico Lupardini (12,98%). Ma il dato più significativo delle elezioni di ieri è stato il crollo dell’affluenza: alle 23 ha votato il 20,91% degli aventi diritto, un elettore su cinque (al primo turno la percentuale era stata del 26,4%). La duplice sconfitta nei parlamentini locali, che insieme fanno più di 300 mila abitanti, per i Cinque stelle è coincisa con il tagliando di mid-term (a giugno 2016 la volata di Virginia Raggi premiata al ballottaggio con oltre settecentomila voti) e ha aperto una fase di riflessione: su come puntellare la squadra in Campidoglio e ritrovare il feeling con la città, rafforzando la presenza nei territori.
La crescente disaffezione dei romani, trend emerso anche due settimane fa, era evidente già alle 12: nel III Municipio ha votato il 6,74% dei residenti, dato che alle 19 era al 15% (il 10 giugno alla stessa ora l’affluenza era stata del 18,44%). Se è vero che a Montesacro — a confronto con gli otto centri del Lazio chiamati alle urne per il rinnovo di sindaci e consigli comunali — si è registrato il picco negativo, il calo è stato generale un po’ ovunque. In linea con il contesto nazionale (67 i comuni coinvolti) dove alle 23 è andato a votare il 47,61% degli aventi diritto, contro il 60,42% del 10 giugno.
Nella città dei papi, unico capoluogo di provincia di queste elezioni amministrative, il nuovo sindaco è Giovanni Maria Arena (centrodestra) con il 51,9%, che batte per un pugno di voti la candidata civica Chiara Frontini (48,91%). Ad Aprilia il civico Antonio Terra prevale con il 52,71% sul competitor di centrodestra Domenico Vulcano (47,29%). Vittoria civica anche a Formia, dove Paola Villa, insegnante di matematica, trionfa sul rivale di centrodestra, Pasquale Cardillo Cupo: 63% contro 37%. A Santa Marinella si impone invece il politico di lungo corso Pietro Tidei (centrosinistra) che supera il 57%, mentre il secondo classificato, Bruno Ricci, si ferma al 42,83%. Il centrosinistra conquista anche Velletri: Orlando Pocci ottiene il 53% delle preferenze e batte il rivale di centrodestra Giorgio Greci (47%).
Crollo affluenza Ha votato il 20,91% degli aventi diritto, un elettore su cinque (al primo turno il 26,4%)