TESORETTO DA SCONTRO POLITICO
In ballo ci sono ben 197 milioni, di cui 40 cash, per cominciare ad affrontare il disagio abitativo a Roma. Qualche cifra: 11.600 famiglie in lista d’attesa per una casa popolare, 30 mila in difficoltà col pagamento dell’affitto, 10 mila sotto sfratto esecutivo, 10 mila occupanti abusivi (fonte: Cgil). In più, fuori da ogni statistica, gli immigrati che non si sa dove finiscano, inghiottiti dalla notte. Il «tesoretto» è della Regione Lazio, che mette a disposizione del Comune i fondi ex Gescal che ha in cassa per «rigenerare» oltre 700 case popolari Ater (ex Iacp), rendendole abitabili, e per iniziative del genere. Nei mesi scorsi si è costituito un gruppo di pressione unitario che comprende quasi tutti i soggetti interessati, dai costruttori Acer e Confapi, ai sindacati confederali e degli inquilini, ai Movimenti, ai Comitati: all’unisono chiedono a Rosalba Castiglione, assessore capitolino alle Politiche abitative, di accettare le indicazioni dell’omologo regionale Massimiliano Valeriani per far partire l’operazione di finanziamento. Ma Rosalba, viso da mammola e sguardo d’acciaio, tiene duro: «Tra i beneficiari non voglio chi ha occupato una casa: con i prevedibili ricorsi si bloccherebbe tutto».
E così 197 milioni rimangono per aria, come le pietre di Giuseppe Penone sull’albero secco a Largo Goldoni. Non resta che sperare che i due assessori ricordino che la politica è l’arte di trovare accordi, soprattutto a vantaggio dei cittadini in difficoltà.