Corriere della Sera (Roma)

TESORETTO DA SCONTRO POLITICO

- Di Giuseppe Pullara

In ballo ci sono ben 197 milioni, di cui 40 cash, per cominciare ad affrontare il disagio abitativo a Roma. Qualche cifra: 11.600 famiglie in lista d’attesa per una casa popolare, 30 mila in difficoltà col pagamento dell’affitto, 10 mila sotto sfratto esecutivo, 10 mila occupanti abusivi (fonte: Cgil). In più, fuori da ogni statistica, gli immigrati che non si sa dove finiscano, inghiottit­i dalla notte. Il «tesoretto» è della Regione Lazio, che mette a disposizio­ne del Comune i fondi ex Gescal che ha in cassa per «rigenerare» oltre 700 case popolari Ater (ex Iacp), rendendole abitabili, e per iniziative del genere. Nei mesi scorsi si è costituito un gruppo di pressione unitario che comprende quasi tutti i soggetti interessat­i, dai costruttor­i Acer e Confapi, ai sindacati confederal­i e degli inquilini, ai Movimenti, ai Comitati: all’unisono chiedono a Rosalba Castiglion­e, assessore capitolino alle Politiche abitative, di accettare le indicazion­i dell’omologo regionale Massimilia­no Valeriani per far partire l’operazione di finanziame­nto. Ma Rosalba, viso da mammola e sguardo d’acciaio, tiene duro: «Tra i beneficiar­i non voglio chi ha occupato una casa: con i prevedibil­i ricorsi si blocchereb­be tutto».

E così 197 milioni rimangono per aria, come le pietre di Giuseppe Penone sull’albero secco a Largo Goldoni. Non resta che sperare che i due assessori ricordino che la politica è l’arte di trovare accordi, soprattutt­o a vantaggio dei cittadini in difficoltà.

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