Villa Borghese choc, rapine in pieno giorno
I colpi dei banditi: un Rolex a un imprenditore e un risciò
Rapine in pieno giorno. Un anno fa lo stupro della clochard tedesca nei pressi del Muro Torto, con l’arresto del violentatore seriale, quel Cristi Popa poi accusato di almeno cinque aggressioni a prostitute sulla Salaria. Poi l’individuazione di un paio di baby gang piuttosto agguerrite.
Meno di un anno fa lo stupro della clochard tedesca nei pressi del Muro Torto, con l’arresto del violentatore seriale, quel Cristi Popa poi accusato di almeno cinque aggressioni a prostitute sulla Salaria. Poi l’individuazione di un paio di baby gang piuttosto agguerrite, con la partecipazione di ragazze pronte a spalleggiare coetanei per minacciare adolescenti indifesi e farsi consegnare da loro telefonini e catenine d’oro. Adesso anche le rapine di Rolex.
Non c’è pace per Villa Borghese sempre al centro di episodi di microcriminalità che destano preoccupazione. Nonostante gli assidui controlli delle forze dell’ordine. Ma qualche pomeriggio fa in piazzale delle Canestre un imprenditore di 42 anni è stato avvicinato e rapinato del prezioso orologio, un modello del valore di alcune migliaia di euro, da tre soggetti con accento campano che lo avevano forse seguito per qualche minuto. «Stavo aspettando la mia fidanzata che doveva arrivare da un momento all’altro – avrebbe raccontato il quarantenne alla polizia – quando mi hanno aggredito e strappato l’orologio».
Erano le 15.30, il parco era affollato come sempre. Via vai di turisti, coppiette, appassionati di jogging e di mountain bike. Niente avrebbe fermato la banda di rapinatori che si sarebbe poi dileguata in sella a un paio di scooter. Le indagini sono scattate subito, sarebbero stati anche acquisiti i video di alcune telecamere puntate su quella zona del parco. L’ennesima rapina di Rolex nella Capitale, un fenomeno che non accenna a diminuire.
Ma quello che preoccupa ancora di più è che l’aggressione al quarantenne non è stato un fatto isolato: il giorno successivo, sempre di pomeriggio, un paio di giovani che avevano noleggiato un risciò a pedali sono stati presi di mira ancora una volta da personaggi violenti nei pressi di viale Gabriele d’Annunzio, proprio sotto la Terrazza del Pincio. Scena analoga, solo che questa volta i banditi si sono impossessati del veicolo senza motore – ma comunque del valore di circa duemila euro – lasciando a piedi le vittime che sono state costrette a scendere per non essere malmenate. Quindi banditi in fuga pedalando. E non sarebbe nemmeno la prima volta a sentire chi frequenta abitualmente il parco.
Si indaga anche su questo episodio che dimostra come la malavita comune agisca
Baby gang Solo pochi giorni fa sono stati individuati i giovani che aggredivano i coetanei In trasferta L’orologio prezioso preso al professionista da due malviventi con l’accento napoletano
non soltanto nelle ville storiche fuori dal centro. Nell’area verde fra Parioli, Pinciano e Flaminio la vigilanza è stata innalzata da tempo. Strade e viottoli vengono pattugliati di continuo, anche di notte. Ma non basta. Solo all’inizio di giugno i carabinieri hanno sgominato l’ultima baby gang composta da due ragazzi e due ragazze fra i 14 e i 16 anni che avevano preso di mira due giovani studenti nelle vicinanza di piazzale Flaminio. Anche in questi casi aggressioni per noia da parte di rampolli di famiglie bene, figli di professionisti che sono andati a riprenderli in caserma sconvolti da quello che avevano scoperto. Ma ora i timori non sono soltanto per i bulli in azione. Ci sono anche banditi professionisti che approfittano della folla di frequentatori di Villa Borghese per confondersi fra di loro e commettere reati ancora più gravi.