Stadio, da oggi scattano gli interrogatori
Manager istituzionali, politici del Movimento, funzionari capitolini, accademici di alto profilo. La nuova tornata di interrogatori, prevista da oggi negli uffici dei magistrati, si annuncia dolorosa sotto il profilo politico e imbarazzante dal punto di vista del tessuto culturale, fra soprintendenti che rispondevano alle holding.
Eprofessori che a gettone, secondo l’accusa, procuravano loro la benevolenza delle istituzioni. Il senso di questa nuova attività è completare la raccolta di prove riguardo al presunto «sodalizio criminale» che si era raccolto attorno all’imprenditore della Eurnova, il costruttore Luca Parnasi, arrestato il 13 giugno scorso. Semplificando, si potrebbe parlare di tre filoni da approfondire in simultanea. Il primo riguarda il ruolo giocato dall’avvocato ed ex presidente Acea, Luca Lanzalone, che, secondo i magistrati Paolo Ielo e Barbara Zuin, avrebbe vissuto la propria veste pubblica come merce da offrire in cambio di consulenze e favori. É il filone più urgente. Quello che, nei giorni scorsi, ha portato i carabinieri del Nucleo investigativo a fissare interrogatori con la sindaca Virginia Raggi, interpellandola sulla genesi di nomine e promozioni ai vertici capitolini (da qui la scoperta che perfino il direttore generale del Comune, Franco Giampaoletti, fu suggerito da Lanzalone) ma anche sulla veste in cui l’avvocato genovese sarebbe stato compulsato. Il secondo è una vena che potrebbe fruttare se Parnasi decidesse di parlare (i suoi avvocati Emilio Ricci e Giorgio Tamburrini stanno esaminando la questione) e riguarda i finanziamenti illeciti a partiti e fondazioni politiche. Si tratta di una tranche già approfondita negli aspetti più esecutivi con la segretaria del costruttore, Elisa Melegari. E che, fino a questo momento, si è tradotta in conferme («Parnasi pagava fin dall’epoca di Parsitalia»). Ma che potrebbe portare a novità. Il terzo è un filone che richiede pazienza. Si tratta di individuare singoli episodi di corruzione legati alla realizzazione dello stadio e altri progetti di Parnasi all’interno della macchina capitolina. Non solo i vincoli rimossi, come accaduto con il Soprintendente Francesco Prosperetti (indagato per traffico illecito di influenze) ma anche promesse e favori negoziati con tecnici dell’urbanistica e altri settori del Comune. Ovvio che, anche qui, l’eventuale collaborazione di Parnasi potrebbe portare a nuove scoperte. Si tratta di un lavoro capillare per il quale saranno acquisite nuove testimonianze. Per capire, vale la pena di riportare un passaggio dell’ordinanza di misure cautelari della gip Maria Paola Tomaselli: «Le indagini hanno consentito di cogliere un flusso costante di relazioni fra esponenti del gruppo e agenti pubblici che, in una sorta di crescendo rossiniano, muove da condotte inopportune passa per condotte illegittime, attraversa territori contrassegnati da relazioni precorruttive e sfocia in gravi fatti corruttivi». In tutto ciò, il principio di imparzialità della pubblica amministrazione, osserva la gip, «viene ridotto a brandelli». Per la sindaca, giorni in salita.