Slot, il Comune: accese solo 8 ore
Ricerca nelle scuole. Il Comune: slot accese solo otto ore al giorno
ARoma due ragazzi su tre (66,3%) di età compresa dai 13 ai 17 anni, gioca almeno una volta all’anno; il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale, almeno una volta al mese attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premio. La ricerca «Adolescenti e azzardo: cresceranno dipendenti?´», condotta dalla Caritas di Roma su 1.600 giovani nelle scuole e nelle parrocchie della Capitale.
Uno su tre gioca d’azzardo prima di compiere la maggiore età. A Roma va ancora peggio: due ragazzi su tre (66,3%) di età compresa dai 13 ai 17 anni, gioca almeno una volta all’anno; il 36,3% ha dichiarato di essere giocatore abituale, almeno una volta al mese attraverso scommesse sportive, gratta e vinci, slot machine, concorsi a premio.
La ricerca «Adolescenti e azzardo: cresceranno dipendenti?´», condotta dalla Caritas di Roma su 1.600 giovani nelle scuole e nelle parrocchie della Capitale, illustra una realtà allarmante: il gioco d’azzardo, vietato per legge ai minori, appartiene invece al loro universo; è qualcosa di conosciuto, in un certo senso familiare.
Lo studio è stato presentato ieri nel corso della conferenza promossa dall’organismo della Chiesa di Roma insieme all’Ospedale «Bambino Gesù» sul fenomeno del gioco d’azzardo tra gli adolescenti.
Il numero di minori che in Italia nel 2017 ha giocato d’azzardo è pari a 580.000 minori (33,6 %). Di fronte a questo contesto, dall’indagine sulla realtà romana emerge che i giochi d’azzardo sono conosciuti dalla quasi totalità degli adolescenti: il 94,8% dei ragazzi intervistati conosce il gratta e vinci, quasi il 90% il Lotto e il Superenalotto, l’89% conosce le Lotterie, l’87,5% le Scommesse sportive, l’86,8% le slot machine, l’84,1% il Bingo e così via.
L’azzardo appartiene dunque all’universo psichico dei nostri ragazzi e attrae l’attenzione già dei tredicenni. I nuovi giochi elettronici non hanno però sostituito nell’immaginario collettivo i giochi più tradizionali; essi si sono semplicemente affiancati o ne hanno proposto una versione riammodernata.
E proprio per arginare il fenomeno , la sindaca Virginia Raggi ieri ha firmato i l’ordinanza anti-slot che limita l’accensione delle macchinette nella Capitale solo per otto ore al giorno, con il rischio della sospensione della licenza per i trasgressori. Un giro di vite che però ha fatto storcere il naso ai gestori, che hanno annunciato di voler impugnare il provvedimento ritenuto «rischioso per la tutela dei giocatori e delle aziende». P
Da ieri, dunque, su tutto il territorio romano giocare alle slot sarà permesso - tutti i giorni compresi i festivi - solo dalle 9 alle 12 e dalle 18 alle 23. «La salute dei cittadini viene prima di tutto - ha spiegato Raggi -. Per questo la nostra guerra al gioco d’azzardo non si ferma. Contenerne la diffusione, attraverso l’introduzione di limiti orari, è un atto doveroso. A Roma i numeri sono da capogiro: 294 sale e più di 50 mila slot machine, pari ad oltre il 12% di tutte quelle distribuite nel nostro Paese». Parla di una «delibera tardiva e lacunosa», il capogruppo di Fratelli d’Italia in Campidoglio, Andrea De Priamo che accusa i cinquestelle di mostrare «tutta la loro inadeguatezza».
I dati Il 66,3% dei 13-17enni scommette almeno una volta l’anno, il 36,3% abitualmente