«La talpa» candidata con Salvini
La cancelliera Simona Amadio al telefono: arrivo dappertutto
Ripetuti accessi abusivi agli atti della procura. Dalla sua scrivania di cancellerie Simona Amadio «rivendeva» informazioni riservate a un pluripregiudicato ma le usava anche per emancipare il compagno poliziotto dal doping.
Dalla sua scrivania al primo piano della procura, Simona Amadio lanciava i suoi proclami di rivalsa sul mondo: «Ma sta gente che pensa...cioè che io veramente da 23 anni sto a pettinare le bambole dentro la procura...Cioè se io voglio arrivo dappertutto e a me nessuno mi dice no». Fallita la candidatura alle comunali 2016 nelle liste Noi con Salvini, stretta tra le difficoltà economiche (tali da impedirle anche l’accesso a un finanziamento per cambiare la vecchia auto) e un compagnopoliziotto di difficile gestione per l’uso e abuso e di sostanze dopanti e stupefacenti, la 50enne originaria di San Bendetto del Tronto era determina a usare il suo ruolo di cancelliere nella segreteria di un procuratore aggiunto per fini strettamente personali. A partire proprio dalla vettura da sostituire.
«Sono la talpa in procura», spiegava, intercettata, ad Angelo Nalci, poliziotto assegnato al servizio scorte e suo compagno. E allora chi meglio di lei può illustrare il proprio ruolo in questa involontaria confessione? «A lui — il riferimento è al pluripregiudicato Carlo D’Aguano — gli serve un appoggio in procura, cioè qualcuno che va ad aprire e vedere, capito? Che poi io lo faccio come lo devo fare. Io a Carlo me lo voglio tenere. Lui, come tutti gli impiccioni, c’ha amici poliziotti». Amadio e D’Aguano si vedono anche al bar nel seminterrato della cittadella giudiziaria di piazzale Clodio: «Quella cosa lì in ufficio sta andando, si sta risolvendo, lo sai, io sto a disposizione», gli ribadisce la donna. La ricompensa è in due Audi che lei e Nalci comprano a prezzo di favore. «Stavo pensando — ammonisce guardinga la donna — se in ufficio vedono la macchina nuova e ti chiedono, tu dici che è stata acquistata con i soldi del padre di Simona, capito?».
Ma la cancelliera ha anche altri interessi da curare, tra cui quello di interrompere il rapporto tra Nalci e il suo pusher di stupefacenti e anabolizzanti, Francesco Trovato, sul quale raccoglie informazioni riservate tramite un altro accesso illecito al registro della procura. Emblematica la telefonata fatta a Trovato il 24 febbraio, nella quale lo minaccia di ritorsioni in virtù del suo ruolo in procura: «Signor Trovato, sono la compagna di Angelo... io so tutto e molto di più di quello che sa Angelo, perché penso che saprà il lavoro che faccio... la prossima volta che so di una chiamata, di un incontro salta Sansone con tutti i filistei. Non voglio più stare con un fantasma, che tu sai che diventa il fantasma di se stesso...».
Anche su un altro soggetto coinvolto nel giro di doping, Massimo Pasquini, la Amadio raccoglie informazioni riservate. Il fine, stavolta, è rispondere a delle minacce fatte su Facebook a un altro poliziotto arrestato. La fidanzata di quest’ultimo ne parla ammirata: «Ho conosciuto una magistrata (cancelliera, ndr)...questa ti risolve tutti i problemi tuoi».