Vergogna centri migranti: arresti
Niente acqua calda, condizioni igienico-sanitarie precarie, sovraffollamento. E la minaccia di essere rispediti a casa. «Se denunciate, vi faccio revocare l’accoglienza». Un incubo per i migranti ospiti di alcuni centri nel sud Pontino finiti al centro di un’indagine della procura di Latina. Sei gestori arrestati dalla Squadra mobile: sono accusati a vario titolo di falso, truffa aggravata, frode e maltrattamenti.
Niente acqua calda, condizioni igienico-sanitarie quantomeno precarie, sovraffollamento costante. E la minaccia di essere rispediti a casa. «Se denunciate, vi faccio revocare l’accoglienza». Un incubo per i migranti ospiti di alcuni centri nel sud Pontino finiti al centro di un’indagine della procura di Latina. Sei gestori arrestati dalla Squadra mobile: sono accusati a vario titolo di falso, truffa aggravata, frode nelle pubbliche forniture e maltrattamenti.
L’inchiesta è scattata in seguito alle ripetute proteste di alcuni gruppi di immigrati che denunciavano i ritardi nel pagamento del «pocket money», il contributo giornaliero che per legge spetta agli ospiti dei centri d’accoglienza. In alcuni casi nelle strutture c’era il quadruplo delle persone consentite, «in condizioni disumane», sottolinea chi indaga. Uno dei gestori, Luca Macaro, 35 anni, di Fondi, ha incassato dallo Stato quattro milioni in due anni, aveva uno stipendio di 5.500 euro al mese e aveva girato 300 mila euro alla madre che risultava amministratore unico di una onlus per servizi di pulizia mai effettuati. Un altro invece aveva stipulato un contratto d’affitto per il centro in un immobile dei genitori per 141 mila euro.
Altre vicende che emergono dall’inchiesta: «La Ginestra» di Fondi, gestita da Macaro, a fronte di una capienza certificata dalla Asl di 56 persone, in sede di partecipazione alla gara aveva dichiarato il doppio dei posti per poi ospitare il quadruplo dei migranti. Un altro fra gli arrestati, Luigi Pannozzo (39), sempre di Fondi, presidente de «L’Azalea», per aggiudicarsi una convenzione con la prefettura di Latina avrebbe dichiarato falsamente che i migranti «sarebbero stati ospitati
La minaccia
«Se ci denunciate, vi rispediamo a casa» Ma gli immigrati hanno continuato a protestare
in una struttura (abitata da sua nonna) diversa da quella poi realmente utilizzata, che si rivelava realizzata abusivamente e presentava gravi carenze igienico-sanitarie». Oltretutto Pannozzo avrebbe anche distratto 2.500 euro dai fondi per l’accoglienza per pagare le spese del battesimo del figlio.
Arrestati anche il rappresentante legale della «Philia» Orlando Tucci (28), Paolo Giovanni De Filippis (39), Graziano De Luca (37) e la moglie Erica Lombardi (36).