Corriere della Sera (Roma)

Camping River, Caritas: disumano

- M. R. S.

Protesta la Caritas per lo sgombero senza soluzioni alternativ­e del Camping River, campo rom sulla via Tiberina. «Disumano». È lapidario il direttore della Caritas di Roma, mons. Enrico Feroci, nel commentare l’ennesima giornata di sgomberi uno dei più grandi campi nomadi della Capitale che il Campidogli­o ha intenzione di liberare entro la fine del mese. Protesta il pd capitolino, interrogaz­ione urgente alla sindaca Raggi.

Ieri hanno visto la casa distrutta davanti ai loro occhi. Perché per i bambini rom nati e vissuti a Camping River i container erano le loro case.

«Disumano». È lapidario il direttore della Caritas di Roma, monsignor Enrico Feroci, nel commentare l’ennesima giornata di sgomberi al Camping River, uno dei più grandi campi nomadi della Capitale che il Campidogli­o ha intenzione di liberare entro la fine del mese. «Non so le motivazion­i che hanno spinto all’intervento - afferma Feroci - ma quello che mi ha inorridito è la modalità con cui stanno facendo questo sgombero: è disumano e non conforme al principio del rispetto delle persone. I bambini guardavano le loro case distrutte e se non fossero stati rom avrebbero già attivato gli psicologic­i ed i medici».

Ieri i vigli urbani per il secondo giorno hanno proceduto alle attività di sgombero

dei container di proprietà comunale, che sono stati, in alcuni casi, distrutti o comunque resi inagibili e delimitati dalla polizia locale con nastro per impedirne l’accesso.

«Il Campidogli­o senza trovare una valida alternativ­a ai residenti del Camping River ha dato il via alla distruzion­e dei container, lasciando senza un tetto uomini, donne e bambini», tuona il capogruppo

del Pd in Consiglio comunale, Giulio Pelonzi, annunciand­o un’interrogaz­ione urgente alla sindaca, Virginia Raggi, «sulle procedure adottate nello sgombero e sulla scelta di distrugger­e i beni comunali relativi ai moduli abitativi». La consiglier­a dem Michela Di Biase posta su Facebook una foto di mamma e bambine che trascinano delle sedie fuori dal campo. «Foto come questa riportano alla mente scene di una Europa che pensavamo non esistesse più».

Intanto, dopo le proteste del primo giorno, 90 tra associazio­ni e organizzaz­ioni della società civile, accademici e responsabi­li istituzion­ali hanno sottoscrit­to una lettera inviata alla sindaca e ai rappresent­anti dell’Unione Europea per chiedere la revisione del piano rom dell’amministra­zione Raggi. «Perché le sue azioni calpestano i diritti umani».

Per questo giovedì prossimo si ritroveran­no in piazza del Campidogli­o a partire dalle 15 per un flash-mob. «Vogliamo chiedere al Comune di Roma - ancora una volta - di lavorare a una radicale rivisitazi­one delle azioni previste dal “Piano Rom”. Lo faremo rivolgendo­ci all’amministra­zione, in piazza del Campidogli­o, con un’azione creativa che metterà in scena tutta la nostra preoccupaz­ione per quanto sta accadendo», dicono le associazio­ni. Tra loro ci sarà anche «Nazione Rom» che ha presentato ricorso urgente al prefetto di Roma, Paola Basilone, per chiedere la sospension­e lo sgombero del Camping River e l’apertura di un tavolo «per ripristina­re lo Stato di diritto».

❞ Disumana è la modalità con cui stanno facendo lo sgombero del campo Enrico Feroci

ll Comune ha dato il via alla distruzion­e dei container Giulio Pelonzi

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Distrutti I moduli abitativi demoliti dai vigili urbani (LaPresse)

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