Troiani, Beck e gli chef: il brindisi commovente per l’addio a Narducci
Folla e commozione ai funerali. La mamma: io non perdono
Lacrime e applausi, brindisi e palloncini bianchi. È l’addio allo chef Alessandro Narducci: tanta gente, chef stellati, bandiere della Roma. E le parole della mamma Alessandra: «Non posso perdonare chi mi ha portato via un ragazzo tanto generoso». Elogi anche da Heinz Beck: era puro talento.
Lacrime e applausi, brindisi e palloncini bianchi. Parole di speranza insieme allo strazio per la perdita di un giovane pieno di talento.
«Mio figlio avrebbe voluto che questo fosse un giorno di festa, un giorno per celebrare la sua vita, se solo non me l’avessero strappato così presto....»: papà Maurizio è stretto in un abbraccio senza fine fuori dalla chiesa Santa Maddalena di Canossa, dove amici, parenti, la fidanzata Deborah, hanno dato l’ultimo saluto al figlio. Un dolore che non si placa per il giovane chef stellato Alessandro Narducci, deceduto in un incidente stradale la notte del 21 giugno insieme alla collega Giulia Puleio, sul Lungotevere della Vittoria a Roma.
La parrocchia di via della Lucchina al Trionfale non riesce a contenere l’enorme affetto dei tanti arrivati a ricordare il cuoco al ristorante Acquolina, vicino a piazza del Popolo. Ad attendere Alessandro in parrocchia c’erano decine di bandiere della squadra del cuore, la As Roma, dentro vicino l’altare ceste con gli ingredienti delle sue ricette. I colleghi del ventinovenne lo hanno aspettato in divisa bianca, quasi pronti per un’altra giornata di lavoro da trascorrere con l’amico. Gli applausi all’arrivo del feretro hanno rotto il lungo, doloroso silenzio. Straziante l’addio di mamma Alessandra per un figlio «generoso, dal cuore grande, pieno di gioia di vivere»; ha anche sottolineato come non riuscirà a «perdonare mai chi mi ha portato quel ragazzo straordinario».
Alle esequie non sono voluti mancare gli chef pluri-stellati che hanno condiviso con Alessandro un percorso di vita e formazione. Heinz Beck con cui il giovane aveva trascorso un periodo di preparazione culinaria anche a Dubai - non è riuscito a trattenere la forte commozione, mentre raccontava «la bravura di questo giovane talentuoso, sempre pronto a fare squadra». Angelo Troiani poi, socio e mentore del ventinovenne: accogliendolo al ristorante Il Convivio, aveva fatto conquistare la famosa stella Michelin 2016 al giovane e promettente cuoco romano.
Forte l’emozione al termine del funerale, quando - tra abbracci e lacrime - il papà Maurizio ha voluto salutare il figlio a modo loro, «come Alessandro vorrebbe», ovvero come una festa, conclusa con bottiglie di champagne aperte, calici al cielo e brindisi in onore dello chef.
«Vogliamo che sia ricordato a lungo, - dice ancora, commosso Maurizio, direttore amministrativo dell’Accademia di belle arti di Carrara. era una stella in terra, lo sarà anche in cielo». Un esempio per tanti giovani Alessandro e la famiglia vuole che la sua vita sia di ispirazione: vogliono istituire una borsa di studio in sua memoria, in modo da aiutare altri ragazzi ad avere un futuro.