Corriere della Sera (Roma)

Luca Barbarossa in concerto al Summer Fest

Luca Barbarossa in concerto nella cavea del Parco della Musica con il concept album dedicato alla Capitale. «Come con un figlio che ha bisogno di aiuto»

- di Laura Martellini

Luca Barbarossa e la festa di chiusura del tour nei teatri del disco Roma è

de tutti, stasera nella cavea. «Un album di canzoni inedite in dialetto romano scaturite senza premeditaz­ione. Un giudice concedereb­be le attenuanti —. sorride —. Nel live rifaccio il concept album tutto intero. Lo spettacolo è molto scenografi­co, anche per i temi: le regole della pennica, l’incontro fra me e Gigi Magni, il carcerato che si toglie la vita a er Coeli..». Ospiti sul palco?

«Mia “sorella” Fiorella Mannoia. E il mio ispiratore Ambrogio Sparagna: mi ha invitato ad alcuni concerti, il suo magico organetto spinge la gente a ballare. E Anna Foglietta,

che s’è esibita con me a Sanremo». Com’è nato il duo con l’attrice?

«L’ho invitata a Radio 2 Social club a presentare il suo spettacolo su Alda Merini, l’abbiamo fatta cantare, ed è bravissima! Quando si è trattato di cercare un artista per i duetti al Festival, ho pensato a lei. Mi stavo scervellan­do per qualcosa di diverso. Il disco è un lavoro talmente mio, dedicato ai vent’anni con mia moglie, ai nostri figli...Poi l’illuminazi­one: Anna! La sua preoccupaz­ione era l’abito. Mi mandava foto. Ha ascoltato per prima il disco, e se ne è innamorata ». È la donna del video del brano «La dieta» con Giallini e regia di Paolo Genovese.

«Lui ha un taglio più sentimenta­le, io sono più ironico, nonostante alcune canzoni del disco siano drammatich­e. È riuscito a dare un taglio divertente, mantenendo l’anima». Com’è stato accolto nelle date nel Nord?

«Il romano è una lingua spendibile ovunque: un italiano con una certa inflession­e, molto musicale, e una pigrizia verbale per cui le parole sono troncate e la rima è facile». Involgarit­o nella sua evoluzione recente.

«Roma è fatta apposta per mescolare la gente, la lingua si è molto contaminat­a. Io parlo un romano attuale ma aderente alla mia generazion­e: il suono che proveniva dalla cucina di mia nonna, a Campo Marzio, dove

sono nato. È stato Petrolini a inventare il teatro-canzone, prima di Gaber! Non sono convinto che ci sia stato un peggiorame­nto: nel disco canta anche Mannarino, molto più giovane di me, e non noto differenza. I neologismi passano, le radici rimangono». Dalla lingua, alla città vissuta.

«Ho dedicato a Roma un disco, come con un figlio che ha bisogno di aiuto. Roma non s’è fatta in un giorno, come usa dire. Ma neanche disfatta. S’è perpetrato un sistema di corruzione, che chiamare scellerato è poco. Nel centrodest­ra e nel centrosini­stra nessuno ha brillato. E poi Mafia Capitale. E i romani accettano tutto, con pazienza infinita». Adesso?

«Adesso vado alla radio in moto con la lentezza di un pedone, rischiando un ramo in testa, di sbandare sull’asfalto e di cadere su una buca. Insomma: in una Capitale mondiale si dovrebbe dare per scontato che le strade siano asfaltate e la spazzatura rimossa. Ci avevano promesso: “Arriviamo noi e sistemiamo tutto!». Dov’è il cambiament­o? Una politica logora mette nei posti chiave chi gli conviene, non chi ha meriti precedenti. A 57 anni vedo chiaro. Tanto qualsiasi cosa si dica ti zompano addosso!» sorride. Progetti?

«Le nuove date estive nei festival. E il 10 settembre torno in radio. Se me vogliono».

❞ Ricordi Parlo un dialetto aderente alla mia generazion­e: il suono che veniva dalla cucina di mia nonna, a Campo Marzio, dove sono nato

Ospiti

Sul palco saliranno Fiorella Mannoia, Ambrogio Sparagna e Anna Foglietta che ha duettato con il cantautore a Sanremo

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