Qualità dei servizi: cittadini bocciano l’Atac e la mobilità
L’Agenzia: manca una visione. Male traffico e strade. Milano, metà passeggeri e più ricavi
È un quadro desolante quello disegnato dall’Agenzia per il controllo della qualità dei servizi pubblici locali su Atac e mobilità. Bocciati bus e tram. Impietoso il confronto con l’Atm milanese: guadagna di più con la metà dei passeggeri.
«Una città ostaggio di una rete di trasporti inadeguata. Con tre sole linee metropolitane, efficienti ma insufficienti, e un trasporto di superficie incapace a garantire il diritto alla mobilità di circa 1,1 miliardi di passeggeri». È impietoso il commento a margine del focus redatto dell’Agenzia per il controllo e la qualità dei servizi pubblici locali di Roma Capitale. E questo perché «a Roma mancano una visione e un’organizzazione globale della mobilità e la città non sconta solo un deficit nelle infrastrutture, ma anche la mancanza di una pianificazione e di un coordinamento dei trasporti, che comprenda ad esempio la manutenzione delle strade, la gestione delle corsie, il controllo del traffico», rincara la dose il presidente dell’Agenzia, Carlo Sgandurra, proprio nel giorno in cui è stato approvato il bilancio di Cotral, con un utile netto di 17 milioni di euro. «Prima era una delle peggiori aziende pubbliche italiane, oggi è risanata. Un simbolo della rigenerazione italiana», spiega il governatore Nicola Zingaretti. Ma quello del trasporto pubblico è uno scenario con poche luci e tante ombre, a cominciare dagli ennesimi disagi vissuti ieri dai pendolari sui treni regionali, fra cancellazioni e ritardi sul Leonardo Express, Roma-Tivoli e Roma-Civitavecchia.
Da parte sua l’Agenzia rivela che nel 2017 la qualità percepita dagli utenti Atac non ha di certo raggiunto livelli esaltanti: il 52% dei romani valuta negativamente la metropolitana, il 63% invece il trasporto di superficie, con la Carta dei servizi ferma al 2013. Il 71,7% delle segnalazioni giunte all’Atac è composto da reclami, per lo più sulle linee 708, 310, 2, 654, 3 e 170. Dal 2012 inoltre bus e tram sono diminuiti del 16%, mentre il servizio metro è stato aumentato del 13%. Corse ridotte in superficie, quindi, per vetustà dei mezzi e guasti tecnici causati dalla mancanza di pezzi di ricambio.
Così anche sull’aspetto economico è impari il confronto fra Atac e la controparte milanese Atm, dove c’è un impiegato amministrativo ogni 25 operativi, mentre a Roma il rapporto è di uno a cinque. La produttività dei dipendenti è superiore di ben 6mila vetture/chilometro (18 mila contro 12 mila). Senza contare che Atm ha chiuso i propri conti in utile e l’Atac ha invece accumulato debiti superiori al patrimonio netto dell’azienda. Un’occhiata ai ricavi dei biglietti: per l’azienda capitolina ogni anno 265 milioni di euro per un miliardo e 100 mila passeggeri, per Atm 412 milioni per poco più della metà dei viaggiatori (600 milioni). Insomma un disastro, aggravato dall’evasione stimata in un 35% dell’utenza, con una perdita secca di 90 milioni di euro.
Un po’ di ottimismo solo per il piano di risanamento dell’azienda, preferito al fallimento «che avrebbe provocato un gravissimo danno all’utenza», sebbene «soluzione più logica e semplice». Ma «il nuovo corso» dovrà passare per «il contenimento dei costi e una gestione rigorosa, sotto il controllo del Dipartimento mobilità e trasporti», da potenziare visto che in passato non ha esercitato «questa funzione contribuendo a creare gran parte dei problemi che l’Atac paga ancora oggi». Un gap cronico anche dell’Amministrazione capitolina incapace di «presidiare i servizi pubblici».
Segnalazioni
Il 71,7% delle segnalazioni degli utenti è per reclami sul 310, 3, 2, 654