IL MISTERO DELLA FARFALLA
La giornata di domenica 24 giugno, assolata ma non troppo calda e con leggere bave di vento, era il massimo per portare il mio barboncino Robina passeggiare a Villa Balestra, l’unico giardino comunale che sta mantenendo un certo decoro, grazie anche ai ragazzi di piazza Don Minzoni, guidati da Andrea De Rosa, che ne curano l’ambiente.
A un certo punto noto una grande farfalla che si posa dopo un breve volo su uno dei cespi di palma nana che verdeggiano nelle due ben curate aiuole centrali.
Incuriosito, mi avvicino e questa, tranquilla, resta immobile sulle foglie della palma.
Conosco bene le farfalle e le falene della nostra piuttosto ricca fauna entomologica, ma questa mi riusciva del tutto nuova, sconosciuta. Chiesi allora (dato che non posseggo uno di quei telefonini capaci di scattare foto) a una gentile coppia di darmi una mano.
Così, invece di un mio disegno, quasi sempre inesatto, ho potuto disporre di una perfetta foto a colori scattata gentilmente per me dal signor Michele Maura e dalla signora che lo accompagnava.
Per realizzare una determinazione scientifica della specie, ho immediatamente scritto al mio carissimo amico, il professor Giorgio Baldizzone - specialista di microle pidotteri e conoscitore di tutte le farfalle, che gestisce l’Oasi WWF di Valmanera ad Asti chiedendogli di spiegarmi chi fosse la farfalla misteriosa.
La risposta mi ha davvero allarmato.
Si trattava infatti di un esemplare adulto di Paysandisia archon, un lepidottero fitofago definito in volgare Castnide delle palme la cui alimentazione è basata proprio su tali piante. Tra queste soprattutto, oltre le altre specie già vittime del punteruolo rosso che la sta decimando, la palma nana di cui sopra. Se negli areali d’origine la sua azione viene controllata da organismi locali predatori e antagonisti che ne limitano i danni, da noi la sua introduzione che risale ai primi individui segnalati a Salerno nel 2002, ad Ascoli Piceno nel 2003, in Toscana nel 2004 e in Liguria nel 2008 può avere esiti devastanti. Da segnalazioni personali mi risulta che le grandi larve di questa farfalla stiano infestando anche i parchi di Bari, come in tutte le altre fasce rivierasche dove le palme di numerose specie sono diffuse.
La mia preoccupazione, date anche le notizie sulle essenze preferite da questo parassita, riguarda le palme nane mediterranee (unica specie di palma spontanea in Italia) che ricoprono territori costieri come il Circeo, le coste siciliane e sarde. Ma soprattutto temo per i secolari esemplari che vegetano davanti al palazzo del Ministero dell’Agricoltura in via XX Settembre o a quelle maestose del Largo Magnanapoli e molte altre, finora scampate agli assalti del punteruolo.
Finora, a quanto mi risulta, questa di domenica scorsa sarebbe la prima osservazione a Roma. Attendo conferme o smentite.