La moda celebra il cinema con Balestra Ma sfilano anche le nanotecnolgie
Un omaggio alla carriera per Balestra e la «seta non violenta» di Guardini. «Au 197 sm» salda oro e argento con il cotone
Hanno sfilato per Balestra sul set di Cinecittà come dee dell’Antica Roma. Un’antologica per il tributo che AltaRoma ha voluto fare alla carriera dello stilista. Ma la prima giornata della kermesse è stata segnata anche dalla presenza del ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli: «La moda è arte - ha detto - la moda è cultura».
L’antologica di Renato Balestra sulle passerelle dell’Antica Roma a Cinecittà con il primo vestito del 1959 (rigorosamente blu acceso ma non ancora il leggendario «blu Balestra»)fino all’ultima collezione con un abito da gran sera dedicato a Roma, la città a cui è sempre rimasto fedele. E l’annuncio, da parte del sovrintendente agli Archivi e biblioteche del Lazio Monica Grossi, dell’interesse da parte del Mibact per la conservazione e valorizzazione del patrimonio storico della maison.
Il rientro nella Capitale dello stilista italo-francese Sylvio Giardina dopo otto anni, con la collezione «HC#03 -Lovers» ispirata a Yves Saint Laurent e Pierre Bergè, Picasso e Dora Maar, Pier Paolo Pasolini e la divina Callas.
E ancora le riflessioni del designer (di Fendi) Marco De Vincenzo e la sua «romanità» acquisita, ma profondamente sentita: «Ho avuto un’eccellente dose di libertà creativa. I rapporti umani qui sono importanti. Ci sono le amicizie di quartiere, ma anche nella professione, mentre in altri luoghi quando incontri qualcuno vuole sapere subito a cosa stai lavorando...qui ti chiedono: “come stai?”».
Il primo giorno di AltaRoma è stato segnato anche dalla presenza del ministro dei Beni culturali, Alberto Bonisoli, per il lancio del bando destinato alle scuole di moda chiamate a disegnare le divise per il Parco del Colosseo. «La moda è arte e il Colosseo è il bene culturale per eccellenza. È giusto che moda e cultura s’incontrino in un percorso che coinvolga i giovani - ha detto Bonisoli —. Roma non è una città come le altre e deve avere un’attenzione particolare». Sul tema delle location che la Capitale potrebbe offrire a griffe internazionali, il ministro si è detto favorevole a due condizioni: «Priorità alla tutela del monumento e autorizzazioni soltanto a eventi dove gli aspetti culturali prevalgano su quelli commerciali». In questo «appuntamento con la creatività», come ha chiamato la kermesse il presidente di AltaRoma, Silvia Venturini Fendi, ritenendola una definizione più adatta di fashion week, spazio anche a sperimentazione e avanguardie, come la ricerca sui materiali di «Au197 Sm», un brand nato dalla collaborazione tra Paola Emilia Monchesi, con un passato da Gianni Versace e l’imprenditore Stefano Maccagnani, presidente di Belumbury fashion group e infaticabile innovatore nei settori più diversi.
«Au197Sm fonde l’oro 24 carati e altri metalli preziosi assieme al tessuto — racconta Maccagnani - una tecnologia brevettata che permette di lavorare anche su capi tecnici». E «saldature» al posto di «banali» cuciture. «Usiamo la saldatura a ultrasuoni su capi realizzati in cadì, seta, jersey piega Monachesi —. La fusione del metallo altera la composizione delle fibre rendendole adatte a queste tecnologie. Si tratta di una couture d’avanguardia che coniuga savoir-faire sartoriale e visione nano-tech».
Tra i giovani, ma già affermati creativi, l’eco-designer Tiziano Guardini e la sua filosofia cruelty free che si serve di seta non violenta nylon ottenuto dal riciclo delle reti da pesca. «Oggi il vero lusso — spiega Tiziano — è poter vivere in armonia con la vita e rivolgersi al futuro con speranza e serenità». Tra i lavori di questa collezione i 20 pezzi realizzati in denim certificato dalla prestigiosa Nordic Swam Ecolabel.