Corriere della Sera (Roma)

Elena, morta in moto «Perizia sulle radici»

Indagini per l’incidente sull’Ostiense

- G. De Santis

Per l’incidente mortale sulla via Ostiense, costato la vita a Elena Aubry, 25 anni, la dinamica sarà ricostruit­a da una consulenza disposta dalla procura. Il sospetto degli inquirenti, che indagano per omicidio colposo, è che lo scorso 7 maggio la moto della ragazza, una Honda Hornet 600, abbia sbandato a causa di una gibbosità sull’asfalto creata da una radice. Nel fascicolo della pm Laura Condemi c’è un elemento che indirizza le indagini in questa direzione.

La dinamica dell’incidente mortale sulla via Ostiense costato la vita a Elena Aubry sarà ricostruit­a attimo dopo attimo da una consulenza disposta dalla procura. Il sospetto degli inquirenti è che lo scorso 7 maggio la moto della 25enne abbia sbandato a causa di una gibbosità sull’asfalto creata da una radice. Nel fascicolo della pm Laura Condemi c’è un elemento che indirizza le indagini in questa direzione. Quella mattina infatti un carabinier­e ha visto la ragazza effettuare un sorpasso a velocità ridotta, senza compiere nessuna manovra azzardata. Una volta rientrata in careggiata, Elena ha perso l’equilibrio: all’improvviso il suo Honda Hornet 600 non ha più aderito al terreno e la 25enne è scivolata ed è morta sbattendo la testa su un guardrail.

Un racconto lineare, che solleva un unico interrogat­ivo: com’è possibile che la giovane abbia perso il controllo del veicolo? Altro particolar­e cruciale utile agli accertamen­ti: Elena fino all’ultimo istante ha guidato tenendo entrambe le mani sul manubrio. Nessun telefonino l’ha distratta. La procura procede per omicidio colposo. Ancora non ci sono indagati, tuttavia aleggia un convitato di pietra: sul banco degli accusati sono finite buche e radici che minano l’asfalto. Va sottolinea­to che via Ostiense rientra nella competenza del Simu, il dipartimen­to capitolino in via Petroselli a cui spetta il compito di sovrainten­dere alla manutenzio­ne delle infrastrut­ture urbane.

Due mesi fa Elena Aubry è diventata, secondo le statistich­e, la 49esima vittima che dall’inizio del 2018 ha perso la vita sulle strade comunali. Da allora il numero dei morti è cresciuto fino quasi a raddoppiar­e. A oggi si contano 86 vittime. L’ultima, ieri, è un 23enne che con la sua Yamaha è finito contro una Panda sul lungomare delle Sirene, a Torvaianic­a. Significa che tra il 7 maggio scorso e la fine di giugno 37 persone sono venute a mancare per un incidente. Medie agghiaccia­nti, che dicono quanto sia diventato pericoloso avventurar­si tra le strade della citta in macchina o in motorino. Nella lista delle morti stradali bisogna ricordare quella recente di Noemi Carrozza, 21 anni, promessa del nuoto sincronizz­ato. La giovane è deceduta lo scorso 15 giugno sulla Colombo dopo aver perso il controllo del motorino. Anche qui il sospettato numero uno è il degrado dell’arteria. Come nel caso di Elena.

Intanto Virginia Raggi ha annunciato lavori di manutenzio­ne a Monte Mario (municipio XIV, il suo). Saranno rifatte varie strade, come via Augusto Conti e via Francesco Cherubini. «I cantieri saranno aperti fino al 6 luglio - ha dichiarato la sindaca su Facebook - Si tratta di lavori che i residenti aspettano da tanti anni».

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CadutaIl punto della via Ostiense dove si è verificato l’incidente costato la vita a Elena Aubry (Proto)

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