Ex carabiniere gestisce il lido tolto ai Fasciani
Il Village, stabilimento di Ostia sequestrato a «don» Fasciani: «Non si lavora più nella paura»
Era il gioiello dell’impero dei Fasciani. Lo stabilimento dei vip, il Village, è diventato poi il simbolo del declino delle mafie di Ostia. Oggi la struttura turistica ha iniziato una nuova vita nel segno della legalità. A mettere la parola fine al regno degli storici boss del mare di Roma, era stata nel 2014 l’operazione della finanza «Tramonto».
Il valore dei beni strappati all’egemonia del clan guidato dal «don» Carmine ammontava a 6 milioni di euro: tra quelli c’era lo stabilimento trendy. La rinnovata pagina del Village la stanno scrivendo i neo-amministratori giudiziari, indicati dal Tribunale di misure di prevenzione: Angelo Oliva e Francesca Sebastiani. Ex carabiniere lui – di quelli che «meglio non dire dove lavoravo», perché di settori delicati si parla – e commercialista lei, esperta di patrimoni proprio per il tribunale. L’ultima, buona notizia è la conferma della confisca di primo grado dell’immobile. Si respira aria pulita al Village, dopo anni di «scontrini fantasmi e stipendi mai pagati», racconta la coppia.
Non pochi clienti hanno descritto le «modalità» dei vecchi proprietari, come i pagamenti in contanti o su conti sconosciuti. Subentrati alla prima gestione (problematica) di Unindustria, i due custodi hanno anche scoperto un possibile tentativo l’anno scorso da parte dei Fasciani di «rientrare» nella gestione attraverso società con base in Bulgaria: tutto subito denunciato al tribunale e indagini del Gico partite. «Non è stato semplice ripartire da una situazione di abbandono, spiega Oliva - ma la soddisfazione di riportare un po’ di legalità in questa città è tanta. Ci sono tanti utenti che ci ringraziano per quello che stiamo facendo. Ma noi dobbiamo davvero ringraziare tribunali e forze dell’ordine per il lavoro sul territorio».
Quindici già i dipendenti assunti – tutti in modo regolare e tutti rigorosamente di Ostia – ragazzi giovani, alcuni dei quali mai pagati dai vecchi boss. «Non si lavora più nella paura, abbiamo anche chiesto al Comune se vuole segnalarci giovani disabili in cerca di lavoro» dice Francesca. A breve arriva il pizzaiolo e si aprirà il Village anche di sera. Tornerà insomma la luce dove prima era solo buio.