La chef stellata Bowerman: «Bisogna rifare le strade»
L’appello dopo lo choc per la morte di Narducci
«Un tempo avevo un’automobile. Poi, per protesta contro il traffico, il caos e le macchine in doppia fila, l’ho abbandonata: giro a piedi, in bicicletta o con il car sharing. Ma ogni giorno vivo un mancato incidente: mi sfiorano sulle strisce, mi trovo gente all’improvviso contromano o di notte con i fari spenti». Dopo l’appello per affrontare l’emergenza incidenti nelle strade della città, la chef Cristina Bowerman chiede un confronto con l’amministrazione: «Incontriamoci, ascoltate le proposte dei cittadini».
«Su facebook mi hanno criticato dicendo che ho sfruttato l’incidente, la morte di Ales san dr oN arduc cip er apparire, permettermi in mostra. E’ assurdo,n elmi otwitt ere con l’ hashtag#iot orno a casa di notte non ho mai citato il suo nome e nemmeno quello dei ristoranti dove lavoro. La mia battaglia con le strade di Roma, il traffico e i pericoli ad ogni angolo è vecchia di anni». All’appello della chef Cristina Bowerman hanno aderito molti altri cuochi importanti, da Edoardo Papa a Oliver Glowig, da Roy Caceres a Davide Del Duca, ad Andrea Riva Moscara.
Cosa chiedete all’amministrazione?
«Vorremmo che il Comune affrontasse il problema con serietà e metodo, magari ascoltando anche le nostre idee. Credo nel dialogo, non voglio accusare nessuno. Ma i fatti parlano chiaro: centinaia di morti ogni anno sulle strade della Capitale. E’ la città più pericolosa d’Europa. Con la tragedia di Alessandro stiamo tutti vivendo questo momento con forte emotività. Ma chiediamo comunque risposte, per tutti i cittadini. Appena è successo mi sono sentita con Alessandra Spiga, la moglie di Roy Caceres, e ci siamo dette che dovevamo fare qualcosa. Ed è in quel momento che ho pensato di usare la mia popolarità per una giusta causa».
Quale mezzo usa per muoversi in città?
«Un tempo avevo un’automobile. Poi, per protesta contro il traffico, il caos, le code e e le macchine in doppia fila, l’ho abbandonata: giro a pierare di, in bicicletta o con il car sharing. Ma le pene non sono comunque finite. Ogni giorno vivo un mancato incidente: mi sfiorano sulle strisce pedonali, salgono con le ruote sui marciapiedi, mi trovo gente all’improvviso contromano o di notte con i fari spenti».
Avete una proposta per affrontare l’emergenza?
«Serve una regia complessiva, che parta dal rifacimento del manto stradale all’aumento delle isole pedonali, agli autovelox e a misure ancora più severe per chi si distrae alla guida o è in stato di ebbrezza. Strategie ampie, in grado, appunto, di prevenire e supe- l’emergenza»
Pugliese, lei si è formata negli Stati Uniti. Poi Roma, l’amore con Fabio Spada e i locali d’autore. Come vive oggi questa città?
«E’ una metropoli complicata, dove la burocrazia rende qualsiasi iniziativa faticosa. Ma ha uno straordinario potenziale. E anche nel mio campo potrebbe rappresentare un punto di riferimento per il sistema enogastronomico italiano e un polo attrattivo internazionale. Forse alcune infrastrutture andrebbero migliorate, anche se devo riconoscere che i servizi dell areoporto di Fiumicino, ad esempio, negli ultimi tre anni, sono decisamente migliorati.
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Le pene
Mi sfiorano sulle strisce pedonali, mi trovo gente contromano o di notte con i fari spenti
Le firme Edoardo Papa, Oliver Glowig, Roy Caceres, Davide Del Duca, Andrea Riva Moscara
Quale feedback ha parlando con i clienti che frequentano il ristorante?
«Per loro è tutto meraviglioso e Roma è la città più fantastica del pianeta. Ma è gente di fascia alta che certo non si confronta con la metro rotta o l’autobus strapieno. Come penso si confronti poco con i problemi quotidiani, anche chi ha il compito di amministrare. Per questo vogliamo creare un dialogo costruttivo con le istituzioni. Mi piace parlare di “cooperazione”: incontriamoci, tiriamo fuori delle idee, non solo chef ma tutti i cittadini e cerchiamo di migliorare Roma, insieme».