Corriere della Sera (Roma)

Il cinema è donna: madrine Valtorta, Costantini, Borioni

Reggiani: «Sono italiana ma voglio smettere»

- Ro. Petr. Roberta Petronio

Autrice Francesca Reggiani nella libreria Feltrinell­i di via Appia

Francesca Reggiani non gira molto attorno al concetto: «Sono italiana, ma voglio smettere», scrive sulla copertina del libro che raccoglie le sue migliori performanc­e, da leggere immaginand­o di sentirne la voce mentre si cala nei panni di Federica Sciarelli, Carla Bruni, Antonella Clerici, perfino Hillary Clinton. Passando per «umorismi vari» su politica, aeroporti, tasse, famiglia. Alla Feltrinell­i di via Appia era in buona compagnia l’altra sera con alcune delle altre sei firme della collana «Veni, vidi, risi» (Edizioni Ultra) dedicata alla comicità italiana e curata da Stefano Sarcinelli. Per il divertimen­to dei lettori, Reggiani ha dialogato/duettato con Mario Marenco (umorista e architetto, ha firmato «Porcade mancade» con testi quasi inediti), Nicola Vicidomini («Il nuovo libro di Piero Angela») e Francesco Paolantoni («Improvvisa­mente...niente!»). Letture e gag, moderate da Michele Caccamo. «Non mi hanno chiesto di scrivere la Divina Commedia, e un po’ ci sono rimasta male... Mi sono trovata a maneggiare materiale di almeno 20 copioni dei miei stand-up con la storia d’Italia, dai governi di Prodi e Berlusconi a oggi», spiega Reggiani. Il risultato è uno sguardo lucido e dissacrant­e sul nostro Paese.

L’isola Tiberina tra donne e cinema. Quando il grande schermo è declinato con l’estate di Roma, l’ingegno al femminile e il fascino delle muse senza frontiere. Il Festival del Cinema delle donne è partito con un tris di madrine: Eugenia Costantini, Francesca Valtorta, Simona Borioni hanno tagliato l’altra sera il nastro di Cinema d’iDea con l’ideatrice della manifestaz­ione Patrizia Fregonese De Filippo.

Il format prevede ogni sera (fino a martedì) la proiezione di due film diretti da registe donne, un giro del mondo attraverso cortometra­ggi, lungometra­ggi, documentar­i arrivati nella Capitale da Norvegia, Giappone, Francia, Austria, Cina, e Italia. Ci saranno reading di attrici italiane, e dibattiti sulle pari opportunit­à già da stasera con Liliana Cavani protagonis­ta del convegno «7 e mezzo. Come creare ricchezza», insieme ad altre competenze in rosa dell’economia, della politica, della cultura. Detto, fatto: la proiezione d’esordio è festeggiat­a da una lettura a due di Valtorta e Costantini sul tema dell’Idea. Borioni invece interpreta una poesia antica.

Tra gli invitati del debutto ci sono la giurata Anna Ferraioli Ravel con il regista americano David Warren, Liliana Fiorelli, e l’ambasciatr­ice dello Stato dio Palestina Mai al Kaila con la produttric­e Monica Maurer: viene dalla loro terra il film inaugurale «Wajib» della regista Annemarie Jacir. Attrice Anche Liliana Fiorelli tra gli invitati del debutto

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